18mila euro rubati con un SMS, Poste Italiane sotto accusa: il tremendo raggiuro che ti può capitare anche oggi
Ti rubano 18 mila euro con un solo SMS, a finire sotto accusa è Poste Italiane, nome di un raggiro tremendo.
Questa volta Poste Italiane finisce nei guai e a deciderlo sono stati i Giudici del tribunale. Ma prima di comprendere cosa sia successo, facciamo un passo indietro perchè ancora una volta ci si trova a parlare di truffe ai danni dei cittadini italiani.
Sono ormai diversi anni che si sente parlare di truffe e in particolare del phishing, una pratica che tende a prendere all’amo i cittadini rei di essere a volti ingenui, credendo in quelli che sono i messaggi che arrivano da quelli che sembrano essere enti istituzionali.
I mass media, i giornali, ma anche le forze dell’ordine ci sanno raccontare che le tipologie di truffe che si sono alternate in questi anni e ognuna di loro ha permesso ai truffatori di ottenere anche un discreto successo.
Ma adesso oltre al danno anche la beffa, l’ente diventa dalla vittima il carnefice.
Un solo SMS per rubare migliaia di euro
Con un solo SMS i truffatori sono diventati in grado di portare via denaro ai comuni cittadini che cercano di difendersi, ma poi cadono nelle trappole che vengono messe in atto. Il modus operandi spesso si ripete e proprio su questo vengono lanciati messaggi in cui si chiede ai cittadini di fare attenzione, di evitare di fidarsi al primo colpo e quando possibile contattare l’ente o la società che sembra coinvolta nella truffa, al fine di evitare che vi siano incette di denaro da parte dei truffatori.
Vengono inviate comunicazioni, SMS, email e telefonate con le quali si cerca di conquistare la fiducia del cittadino al fine di riuscire ad estorcere i dati sensibili per quello che riguarda il conto corrente e le coordinate bancarie per portare via quanto più denaro possibile al malcapitato.
Un lauto bottino, con la colpa a Poste Italiane
La condanna da parte dei giudici è arrivata a carico di Poste Italiane. Un pensionato è stato vittima di un attacco di phishing e aveva deciso di sporgere denuncia per rientrare dei più di 18 mila euro che gli erano stati sottratti dai truffatori. La terza sezione del tribunale di Firenze ha deciso di condannare l’azienda che non avrebbe provveduto a difendere il suo contribuente da quello che era un falso operatore delle Poste, che ha agito per togliere il denaro al malcapitato.
Una situazione che secondo i giudici poteva essere evitata se solo Poste Italiane avesse messo in atto alcune precauzioni a riguardo. Vigono norme specifiche che obbligano gli enti di credito a proteggere i dati sensibili dei loro clienti, non farlo vuol dire essere colpevoli tanto quanto il truffatore.