30 milioni per i prepensionamenti, così si chiude la vertenza ex Blutec: “Una nuova era per Termini Imerese”
Approvata in giunta la riprogrammazione del Piano per l’occupabilità in Sicilia che destina 30 milioni del Fondo sociale europeo per la chiusura della vertenza ex Blutec attraverso misure di politica attiva e di accompagnamento all’esodo. Nello specifico, la soluzione individuata e condivisa da tutte le parti coinvolte prevede il ricorso all’isopensione per i 183 lavoratori che il piano industriale del gruppo Pelligra, aggiudicatario del bando per la riconversione dello stabilimento, considera “in eccedenza”. I restanti 350 saranno assunti con l’impegno della Regione a supportare la loro riqualificazione.
Ex Blutec, Schifani: “Si chiude una storia di incertezze”
Soddisfatto il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani: “Con questo provvedimento chiudiamo definitivamente una storia carica di incertezze per i lavoratori dello stabilimento ex Blutec e per le loro famiglie che non vivranno più con lo spettro della disoccupazione e della precarietà. Accompagneremo al prepensionamento chi non sarà assunto dal gruppo Pelligra, scongiurando il rischio di un licenziamento collettivo. Nessuno sarà abbandonato a se stesso, come è stato fatto per troppo tempo, oggi comincia una nuova era per Termini Imerese”.
“Sono abituato a lavorare in silenzio, lontano da riflettori e clamori, con spirito di abnegazione fino al raggiungimento dell’obiettivo. Oggi – aggiunge Schifani – possiamo dire di avere invertito la rotta: abbiamo trovato l’area industriale di Termini Imerese abbandonata a se stessa, sommersa da false promesse e da prospettive di degrado, abbiamo lavorato per trovare una soluzione vera”.
“Voglio ringraziare – conclude il presidente della Regione – il ministro Adolfo Urso per la sensibilità e l’impegno che ha profuso per la risoluzione di questa vicenda a nostro fianco, e, ovviamente, anche l’assessore Edy Tamajo per il lavoro costante e continuo nel corso di questi mesi per il rilancio del sito industriale e l’assessore Albano per avere individuato la soluzione a garanzia dei lavoratori rimasti esclusi dal nuovo piano industriale”.
Albano: “Scongiurato il licenziamento collettivo”
“Si chiude un percorso iniziato più di un anno fa che aveva come obiettivo il rilancio della zona industriale di Termini Imerese. Le risorse che verranno utilizzate – dichiara l’assessore regionale Nuccia Albano – saranno i 30 milioni, deliberati nel 2022 dall’Assemblea regionale, per l’attuazione delle misure di politica attiva, che riguardano 350 lavoratori che verranno assunti dal gruppo Pelligra, e per l’accompagnamento all’esodo, che interessa altri 183 soggetti eccedentari. In totale 550 lavoratori che ancora oggi si trovano in Cassa integrazione straordinaria. Così facendo scongiuriamo il licenziamento collettivo, accompagniamo alla pensione i lavoratori eccedentari e destiniamo somme anche per la riqualificazione del personale che Pelligra ha l’obbligo di assumere”.
Il progetto del gruppo Pelligra
Lo scorso 30 marzo la giunta aveva approvato, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, il piano di riconversione e riqualificazione dell’area industriale di Termini Imerese, frutto dell’accordo di programma sottoscritto con il ministero delle Imprese e del made in Italy, l’ex Anpal, il Comune di Termini Imerese e con l’assistenza tecnica di Invitalia.
“Si tratta dell’unico strumento di immediata soluzione per dare attuazione alle misure in favore dei lavoratori Blutec e che – continua Nuccia Albano – ha trovato l’intesa tra l’aggiudicatario Pelligra, le organizzazioni sindacali, il Mimit, il ministero del Lavoro, il dipartimento regionale delle Attività produttive e quello del Lavoro. Inizia una nuova fase che rappresenta il rilancio di un’intera area ex Asi. Il progetto del gruppo Pelligra è ambizioso e la Regione ha deciso di supportarlo perché spera che ci sia una reale prospettiva economica e di sviluppo per tutto il comprensorio. La riqualificazione dell’area, infatti, potrà essere attrattiva per altre imprese che vorranno investire nell’Isola”.