Sono trascorsi 40 anni da quel 14 novembre 1982, data in cui venne ucciso Calogero Zucchetto, giovane agente di polizia di soli 27 anni.
Zucchetto si occupava di mafia, in particolare della ricerca dei latitanti di Cosa Nostra, segnalando la pericolosa ascesa dei corleonesi nei primi anni ’80. Collaborò al fianco del commissario Ninni Cassarà e riuscì ad entrare in contatto con il pentito Totuccio Contorno, il quale rese delle rivelazioni utili alle varie indagini.
La sera del 14 novembre 1982, all’uscita dal bar “Collica” in via Notarbartolo, il poliziotto venne raggiunto da cinque colpi di pistola alla testa sparati da due killer in sella a una moto. Successivamente, il primo Maxi-processo a Cosa Nostra individuò gli autori del delitto in Mario Prestifilippo e Pino Greco.
“A quarant’anni dalla sua scomparsa, ricordiamo il coraggio e il forte senso dello Stato dell’agente della Polizia di Stato Calogero Zucchetto, ucciso da sicari di Cosa nostra. L’agente Zucchetto non aveva timore di entrare negli angoli nascosti dei quartieri di Palermo per cercare i latitanti e all’inizio degli anni Ottanta, collaborando con il commissario Ninni Cassarà, ha dato un prezioso contributo nel disegno dei nuovi assetti delle cosche. Quella di Zucchetto è stata una delle tante giovani vite spezzate dalla mafia e il suo sacrificio non verrà mai dimenticato”. Lo dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Fonte foto copertina: antimafiaduemila.com