Alex Zanardi di nuovo in sala operatoria, ricostruiti volto e cranio
Per il campione paralimpico pluriamputato, si tratta del terzo intervento chirurgico a seguito del terribile incidente del 19 giugno scorso, in cui è rimasto gravemente ferito
Una vera e propria ricostruzione del volto e del cranio, a tre settimane di distanza dal gravissimo incidente durante la tappa della gara a staffetta “Obiettivo 3” sulla strada provinciale tra Pienza e San Quirico nella Val d’Orcia, in Toscana.
Per la terza volta, Alex Zanardi è entrato in sala operatoria, rimandendovi per ben cinque ore: l’intervento, eseguito dai professionisti del maxillo facciale e della neurochirurgia presso “Le Scotte” di Siena, è andato bene, ma il campione è tornato in terapia intensiva, dove resta ricoverato, sedato e ventilato meccanicamente.
Le sue condizioni, secondo quanto comunicato dalla struttura ospedaliera toscana, rimangono stabili sotto il profilo cardio – respiratorio e metabolico, ma continuano a essere gravi dal punto di vista neurologico.
E la prognosi rimane riservata.
L’intervento ha riguardato la ricostruzione cranio facciale e la stabilizzazione delle zone interessate dall’incidente dello scorso 19 giugno e, come spiegano i medici, “ha richiesto un’accurata programmazione, considerata la complessità delle fratture, che si è avvalsa di tecnologie computerizzate, digitali e tridimensionali, fatte a misura di paziente”.
Non certo una passeggiata ma, come spiega il professore Paolo Gennaro, direttore dell’Unità Operativa Complessa Chirirgia Maxillo Facciale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria senese, “si tratta di una tipologia di frattura che nel nostro centro affrontiamo in maniera routinaria”.
I prossimi giorni potrebbero essere cruciali per il fuoriclasse della handbike: l’equipe che lo segue avrebbe voluto già interrompere il coma farmacologico ma ha scelto di aspettare.
Ora, però, per comprendere le reali condizioni neurologiche del paziente – congiuntamente ai possibili danni cerebrali e alla vista – sarà necessario risvegliarlo o ridurre la sedazione.
Il tutto, compatibilmente alle necessità legate al riposo dopo il trauma e le tre operazioni subite dal campione, amorevolmente assistito dalla moglie Daniela e dal figlio Niccolò.