Restano critiche le condizioni della donna in stato di gravidanza di 34 anni, originaria del Bangladesh, ma residente a Palermo da diversi anni. La giovane è ricoverata all’Ospedale Cervello del capoluogo siciliano. “Ovviamente la situazione è complicata – spiega il direttore del reparto Baldo Renda -, stiamo procedendo con un periodo di svezzamento dalla ventilazione meccanica, dopo avere staccato la sedazione, qualche giorno fa”.
SEGNALI DI SPERANZA
Purtroppo la giovane donna non riesce ancora a respirare in maniera autonoma. Ma ci sono segnali di speranza, come le buone condizioni del piccolo che porta in grembo. “Ancora, però – ha detto il dottor Renda -, la paziente respira meccanicamente. Monitoriamo il piccolo che è in buone condizioni”.
DA LONDRA FINO A PALERMO, PASSANDO PER ROMA
In base a quanto ricostruito fino ad adesso, sarebbe partita da Londra a metà maggio, con scalo a Roma, dove abita il marito. Sarebbe arrivata all’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi il 15 mattina. In città abita anche il fratello. Sarebbe rimasta in isolamento in casa, così come previsto dall’ordinanza regionale che obbliga a quindici giorni di quarantena tutti coloro che arrivano in Sicilia da altre città, ma la febbre sarebbe già comparsa una settimana fa, tre giorni dopo l’arrivo. Al momento della partenza e del viaggio in aereo, quindi, era asintomatica, tanto da superare i controlli con il termoscanner, effettuati a Londra, Roma e a Palermo.
CONDIZIONI SUBITO CRITICHE
Al suo arrivo, presso l’Ospedale Cervello di Palermo, le sue condizioni sono apparse subito critiche. La donna è stata in poco tempo intubata e sedata. Il 26 maggio, con un volo di stato, sono arrivate le sacche di plasma per provare la sieroterapia, provenienti dall’Ospedale di Pavia.
La donna ora non è più sedata, ma purtroppo non ancora fuori pericolo. L’auspicio è che possa recuperare al più presto insieme al suo bambino.
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