La squadra addetta alla segnaletica stradale della partecipata Amat, ha piazzato questa mattina dei cartelli stradali nei pressi dell’attraversamento pedonale della Circonvallazione, all’altezza di via Perpignano.
DIVIETO DI ATTRAVERSAMENTO
Chi ha attraversato la circonvallazione in quel tratto di strada – consentiteci di dire maledetto per via delle tante vittime che ha causato – sa che una volta superata a piedi la bretella laterale di viale Regione Siciliana, da ambedue i lati dovrà percorrere un corridoio, delimitato da paletti, per raggiungere l’altro semaforo della corsia centrale. In tanti, purtroppo, per evitare questo percorso in più, talvolta scavalcano i paletti e attraversano lì dove non si potrebbe. È proprio in questi due tratti di marciapiede, per scoraggiare questa pericolosa abitudine, che sono stati piazzati due cartelli con il divieto di attraversamento.
STRISCE PEDONALI
In prossimità dei semafori, sono stati posti sui marciapiedi altri due cartelli che segnalano la presenza di strisce pedonali e quindi di un attraversamento pedonale. Lascia perplessità peró il segnale di segnaletica verticale che gli impiegati dell’Amat hanno messo nella bretella nord di viale Regione, quella in direzione Messina. Il cartello, infatti, è stato piazzato dopo il semaforo. Quindi, chi percorrerà la circonvallazione vedrà prima il semaforo e poi il segnale che indica la presenza di un attraversamento pedonale.
DURATA SEMAFORI
Ci dispiace dover constatare, infine, che, cronometro alla mano, la durata del semaforo per chi attraversa è rimasto intatto: all’incirca 25 secondi che consentono a malapena ad un normodotato di superare il pericoloso tratto di strada. La domanda è sempre la stessa: perché non farlo durare un po’ di più. Forse ci si preoccupa che una durata maggiore del rosso per chi percorre viale Regione possa aumentare il traffico? Ci auguriamo che non sia questo il motivo, perché se così fosse si darebbe maggiore importanza alla circolazione stradale delle auto rispetto alla sicurezza dei pedoni. E non vogliamo e non possiamo credere possa essere così.