Bomba trovata al porto di Palermo: ipotesi evacuazione anche per il carcere Ucciardone

Domani il vertice decisivo. Intervento tra il 6 e il 13 settembre

Al porto di Palermo ritrovato un ordigno bellico, saltato fuori durante i lavori dell’anello ferroviario.

Adesso si stanno predisponendo tutte le misure per creare la «zona cuscinetto» che dovrà consentire agli artificieri del IV° Reggimento Genio Guastatori di rimuovere in sicurezza e fare brillare la bomba risalente alla Seconda guerra mondiale.


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L’area di 400 metri che deve essere sgomberata in via precauzionale quando la bomba dovrà essere spostata e fatta brillare sfiora il carcere Ucciardone. La casa circondariale dovrebbe essere risparmiata ma è molto vicina alla zona rossa e una riunione fiume ieri in prefettura ieri non ha sciolto le riserve: il tavolo, al quale hanno partecipato esercito, Comune, Amg, Amat e Amap, si è aggiornato a domani per la decisione definitiva.

Da decidere anche la data in cui agire, perché organizzare le operazioni richiederà tempo ma si dovrà evitare anche la loro coincidenza con il voto per il referendum, fissato per il 20-21 settembre. È possibile dunque che si acceleri e si decida di agire già il 6 o il 13 settembre.

L’esercito, fa sapere il Comune, ”ha assicurato l’adozione di misure di protezione tali da ridurre a soli 400 metri contro i 1.400 abituali l’area di evacuazione”. Domani il Comune farà sapere quanti sono i residenti da evacuare.

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