Il Comune impone chiusura alla biblioteca itinerante Tramonte, Orlando cerca una soluzione
Il sindaco Orlando ha incaricato gli assessori alla Cultura e alle Attività produttive di adoperarsi affinché si trovi una soluzione adeguata a far sì che prosegua l’attività della biblioteca
Un’oasi di cultura, spontanea e aperta a tutti, un angolo suggestivo e unico di Palermo che rischia di chiudere perché “senza autorizzazione”. Tutti, a Palermo, conoscono la biblioteca “itinerante” di Pietro Tramonte, in via Gagini, a due passi da via Roma, di fronte al palazzo delle Poste. Il Comune gli ha intimato di chiudere, di eliminare gli stand e gli scaffali affollati da oltre settantamila volumi perché, in sostanza, abusiva. Lo stesso Tramonte lo ha comunicato con un post sulla pagina facebook della libreria:
“A tutti i 1.800 amici che fin qua hanno sostenuto la Biblioteca Tramonte comunico che il Comune di Palermo mi ha intimato di chiudere la biblioteca. A questo punto, non so proprio cos’altro fare”.
Tramonte ha postato la foto del verbale della Polizia municipale con cui si intima di ripristinare i luoghi dove l’anziano ragioniere, tra piazza Santa Rosalia e via Gagini ha montato i suoi 35 metri quadri di scaffalature con libri e riviste. “Vista la mole copiosa di libri e riviste, si concede il tempo strettamente necessario per la rimozione di tutto”, si legge.
Il solerte funzionario ha certamente applicato le norme, ma ha dato un colpo al cuore agli amanti della cultura e agli appassionati di libri che frequentavano la libreria di Pietro Tramonte; non soltanto palermitani, ma anche turisti, attirati dalla fama di un luogo dove si potevano trovare libri antichi e particolari, autentici gioielli e chicche che Tramonte arrivava anche a regalare. Ha donato libri di poeti siciliani alla biblioteca di Alessandria d’Egitto e a quella del Congresso degli Stati Uniti, a Washington. Persino la rivista Forbes gli ha dedicato una menzione in un articolo su cosa fare, cosa vedere e cosa mangiare a Palermo.
Di tempo, per portare via libri e riviste ce ne vorrà tanto. Sono circa 70.000 volumi. Nella libreria, aperta sei giorni alla settimana, dalle 9 alle 18, si potevano barattare i propri libri con quelli esposti negli scaffali; Tramonte li regala, pure, a chi compie gli anni, a chi festeggiava la laurea o semplicemente una ricorrenza particolare, o ancora, a chi metteva il like alla sua pagina facebook. Una concezione originale, generosa e condivisa della cultura attraverso la lettura, unica nel suo genere, che ora rischia di dover mettere la parola fine a una storia iniziata nel 2012 dalla passione di un ragioniere che, arrivato alla pensione, ha messo a disposizione la sua biblioteca personale, quella che teneva in casa, ricca, allora, di 5.000 volumi e cresciuta, via via, nel tempo, grazie alle donazioni di tanti palermitani. Tramonte ha anche pubblicato i video di frequentatori della sua biblioteca che si fermavano a leggere brani di libri, a recitare poesie e persino a cantare.
Per scongiurare la chiusura, quella che ha definito “uno spiacevole episodio”, il sindaco Orlando ha incaricato gli assessori alla Cultura e alle Attività produttive di adoperarsi affinché, applicando i regolamenti comunali, si trovi una soluzione adeguata a far sì che prosegua l’attività della biblioteca che è un modello di promozione culturale dal basso e spontanea. E, soprattutto, aggiungiamo noi, una luce di cultura e di civilità in un tempo che sembra voler avvolgere tutto in un velo di barbarie, ignoranza e disumanità.