«Il Comune di Palermo è in ginocchio e in pre-fallimento»: Forello lancia l’allarme

Il Consigliere comunale ha parlato di grave rischio di default durante il Time magazine di Radio Time

Preoccupano le dichiarazioni del Consigliere comunale e componente della 1a commissione Bilancio, Finanza e Tributi – Patrimonio Ugo Forello, intervenuto durante il Time Magazine di Radio Time: «Purtroppo si sta verificando ciò che avevamo detto da tempo – ha detto il politico – . La crisi dei conti non ha nulla a che vedere con il Covid, ma un rendiconto del 2019, quindi fuori l’emergenza Covid. Il Comune di Palermo – continua Forello – è in ginocchio per diverse ragioni e si fa prestare i soldi dalle banche da tre anni consecutivi. Ha chiuso il 2019 con una perdita, ovvero un prestito non pagato, di oltre 81 milioni di euro. Questo si trasforma in interessi legali che il Comune di Palermo deve alle banche. È in una situazione di pre-fallimento – assicura – . Il Comune di Palermo non riesce dunque ad andare avanti con le proprie risorse e dunque deve indebitarsi. Non può fare fronte alle spese. Le entrate sono insoddisfacenti, ma già prima del Covid. Non riesce ad incassare né dalle infrazioni né da altro».

GESTIONE DISSENNATA 

«Il rapporto con le partecipate (Amat e Rap) è un altro problema. Se oggi il Comune di Palermo deve intervenire per una manifestazione sportiva – afferma Ugo Forello – o intervenire per il decoro, teoricamente non potrebbe farlo. Le spese correnti e quelle in conto capitale sono bloccate. Può intervenire solo in situazioni ben precise come quelle che riguardano il Patrimonio. La buca nella strada, ad esempio – continua – andrebbe comunque riparata, ma con il limite imposto dal Collegio dei Revisori, molte cose cambiano. L’Amat, ad esempio, in 12 anni ha eroso 95 milioni di patrimonio sociale, ovvero soldi di cittadini. Il Patrimonio sociale ne ha risentito in maniera significativa. Ciò è dovuto alla gestione dissennata del Comune di Palermo in merito al trasporto pubblico. Prima hanno realizzato la linea del tram – conclude – e poi hanno provato a capire come finanziarlo».