Palermo, riapre la cripta seicentesca della Chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti

Un gioiello che pochi palermitani conoscono, rimasto per lungo tempo nascosto. L’inaugurazione domenica 27 settembre, grazie al Consiglio direttivo della Congregazione omonima, che ha fortemente voluto la restituzione del prezioso bene al pubblico

Nel centro storico di Palermo, tra le vie Calderai e Discesa dei Giudici, sorge la Chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti, al civico 23 di via Giovanni da Procida, a pochi passi da via Roma e via Maqueda. 

Eretto nel XVII secolo e ristrutturato nel successivo, l’edificio di culto ha una facciata dall’ aspetto semplice e severo; l’interno è altrettanto semplice, caratterizzato da un’aula che termina in una vasta abside semicircolare, e ospita alcuni affreschi di particolare pregio che raffigurano storie della Santissima Vergine, ad opera di Elia Interguglielmi autore, inoltre, dei quadri posti sugli altari laterali. 

La Chiesa si afferma quale luogo religioso importante in città tra gli inizi del ‘600 fino al ‘900, con la diffusione del culto della Madonna degli Agonizzanti : una dedica che annovera, come finalità principale, la salvezza delle anime dei condannati a morte e di chiunque affronti l’agonia prima di addormentarsi, e che ebbe grande diffusione sul territorio nazionale. 

Uno dei tesori della Chiesa è rappresentato dalla Cripta, rimasta chiusa per diversi anni e, pertanto, misconosciuta ai turisti e agli stessi palermitani: a riaprirla ci ha pensato la Congregazione di Maria Santissima degli Agonizzanti, che ha recuperato il bene per volontà del Consiglio direttivo

Domenica 27 settembre, presso la monumentale Chiesa, si terrà l’inaugurazione alle 10:00: un nuovo, importante tassello nel percorso compiuto dalla Congregazione nel lavoro, certosino e incessante, di recupero architettonico e storico – culturale.

Un impegno che si fonda sulle sole forze della Congregazione che, dopo diversi anni, riapre un bene importante per donarlo nuovamente alla città di Palermo.
La seicentesca cripta recuperata, che si trova al di sotto dell’edificio, è solo una parte del patrimonio culturale materiale e immateriale che la Chiesa titolare possiede come dote : basti pensare all’antico e prezioso “Archivio della Confraternita” e ai dipinti, ad opera di ignoti, “La condanna a morte a Piazza Marina” e la “Venerata immagine di Maria che allevia un agonizzante”. 

L’ antica Confraternita dedicata a Maria, protettrice degli Agonizzanti, fu fondata dal confrate Marco Antonio Alaimo, uno dei più illustri medici europei originario di Agrigento; si formò a Palermo nel 1614 a seguito di un avvenimento che sconvolse i fedeli, presenti alla condanna a morte di un reo, Francesco Anello da Caccamo, che rifiutò di ricevere i sacramenti. 

Il primo nucleo prese forma all’interno della Compagnia di San Girolamo nella Parrocchia di Sant’Antonio Abate, detta dell’Ecce Homo, e iniziò così la costituzione della Chiesa dedicata a Maria Santissima degli Agonizzanti nel quartiere ebraico detto Guzzetta, poi benedetta il 10 marzo 1630.

Il 9 luglio del 1638 Maria Santissima degli Agonizzanti venne eletta Patrona della città di Palermo. 

Dopo la costituzione della Confraternita e della Chiesa, si diffuse il culto in tutta la Sicilia e l’Italia: una storia che affascina chi ne viene a conoscenza, tra riti della buona morte, nobiltà, ribellione, bellezza e devozione.