Con un secco “Dietro front!” Il Comitato tecnico scientifico (CTS) ferma Lucia Azzolina, contraddicendo le sue dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera: “Per quanto riguarda la mascherina – aveva detto la Ministra – il CTS mi ha appena confermato che va indossata nelle situazioni di movimento. Ma se nelle aule si riesce a mantenere un metro di distanza, una volta seduto al banco lo studente può abbassare la mascherina”. Il CTS, incaricato dal Governo come organo d’indirizzo e consulta per affrontare l’epidemia, ha consegnato il 12 agosto scorso una relazione resa pubblica soltanto ieri da una nota del Ministero in cui si dice: “Nelle situazioni temporanee in cui fosse impossibile garantire il prescritto distanziamento fisico” sarà necessario usare le mascherine chirurgiche in classe garantendo un adeguato ricambio d’aria. Un’affermazione, quindi, in aperta opposizione alle dichiarazione del ministro Azzolina.
Il famoso metro dinamico adottato dalla nostra Ministra è stato soppiantato da un più ragionevole righello. Sembrava infatti fino a ieri che l’unica alternativa ai tanto famigerati banchi monoposto, e alle tensostrutture che devono ancora essere allestite e che dovranno ospitare i nostri studenti, fosse rimasta soltanto l’odiata didattica a distanza. Invece, le nuove direttive del CTS sull’uso della mascherina arrivano appena in tempo, perché le undici ditte incaricate della fabbricazione dei nuovi banchi potranno iniziare con le prime consegne soltanto a ottobre, a scuola già iniziata, e soltanto per le “zone più colpite dal Covid” così afferma il Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Max Bruschi, quindi con tutta probabilità nelle regioni del nord. Nella nota del Ministero inoltre si informa che le mascherine verrano distribuite a tutto il personale scolastico e a tutti gli studenti, undici milioni di esemplari al giorno, insieme a 50 mila litri di igienizzante. Numeri da capogiro. Sempre nella stessa relazione il Comitato invita tutti gli studenti e gli insegnanti all’uso dell’applicazione Immuni, ritenendola come uno dei punti chiave per la prevenzione e il monitoraggio dell’epidemia nel mondo della scuola.
Con queste nuove direttive ormai sembra certo il ritorno a scuola il 14 settembre, ma rimane irrisolta ancora la questione riguardante l’assunzione dei nuovi insegnanti. Da giorni la Ministra dà i numeri su migliaia di contratti che verranno stipulati per rimpinguare una classe docente numericamente carente. In piena ripresa dell’epidemia come si svolgeranno i concorsi banditi nei mesi scorsi? Altri dubbi sul caos già presente, di cui l’Azzolina sembra non accorgersi.