I siciliani si ritrovano soli ad affrontare un problema immane. Da quando è ripreso il grande affare del commercio di esseri umani tra l’Africa e l’Europa, tutte le conseguenze negative sono state scaricare in Sicilia. Compresi i migranti positivi al Coronavirus. Nessun aiuto nemmeno da Roma.
Ruggero Razza torna a puntare il dito contro il governo nazionale, l’assessore alla Salute chiarisce come la Sicilia si trovi con l’acqua alla gola: continui sbarchi ogni ora assalgono le coste dell’Isola, gli hotspot sono pieni e la presenza dello stato di emergenza Covid in atto non aiuta. “Lampedusa scoppia e tra pochi giorni saranno 2 mesi dalla nostra richiesta di proclamazione dello stato di emergenza. Da Roma solo silenzi. E i migranti positivi, in Sicilia, sono circa 250. Senza contare quelli già trasferiti. Chissà… forse in settimana si svegliano. Forse”.
“La richiesta formulata dal Governo regionale – sottolinea Razza in un’intervista a il Tempo – che ha fatto propria la dichiarazione di stato di calamità del consiglio comunale di Lampedusa, è del 26 giugno. Tra pochi giorni saranno due mesi di assoluto e inspiegabile silenzio da parte dell’esecutivo centrale che pare non voglia rendersi conto di ciò che invece è sotto gli occhi di tutti. È un’indifferenza che fa male perché Lampedusa rappresenta la porta d’accesso dell’Europa che come sempre, quando si parla di migranti, preferisce girarsi dall’altra parte. Così Bruxelles lascia sola Roma e Roma lascia sola la Sicilia ed i lampedusani in particolare”.
“Mentre si prolunga lo stato di emergenza, tranne che su Lampedusa, a Roma qualcuno pensa di fare lo scaricabarile sulle Regioni e tutto questo sta diventando insopportabile. Si permettono frasi come “se al governo ci fosse stato il centrodestra” e dimenticano che governiamo la maggior parte delle Regioni italiane, quindi della sanità italiana”.
Intanto continuano gli sbarchi e “la situazione diventa insopportabile”. Ieri, l’hotspot, che ha una capienza massima di 192 persone, accoglieva circa 600 migranti.