Fase 3, rientri in Sicilia: cambiano le regole per la quarantena

Chi è rientrato tra il 29 maggio e il 2 giugno è di fatto in quarantena; se dalle valutazione cliniche non emergeranno elementi riconducibili al Covid potrà interrompere l’isolamento domiciliare.

L’assessorato regionale alla Salute, con un parere del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Coronavirus in Sicilia, ha disciplinato le procedure sanitarie per quanti hanno fatto rientro nell’Isola dal 18 maggio al 2 giugno 2020 compreso. Dal 3 giugno scorso, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, tramite un’ordinanza, ha posto fine alla quarantena obbligatoria per quanti fanno rientro in Sicilia.

RIENTRI PRIMA DEL 29 MAGGIO

Con una circolare ai direttori delle Asp, l’assessorato suddivide i cittadini che rientrano in Sicilia in tre gruppi specificando precise modalità sanitarie. Coloro che hanno fatto ingresso in Sicilia prima del 29 maggio possono essere, immediatamente, sottoposti a tampone rinofaringeo, con la facoltà di interrompere l’isolamento domiciliare in caso di esito negativo.

RIENTRI TRA IL 29 MAGGIO E IL 2 GIUGNO

Chi è rientrato tra il 29 maggio e  il 2 giugno è di fatto in quarantena. Attraverso le Usca territorialmente competenti effettueranno un follow-up , mediante un triage telefonico e attraverso la compilazione di un’autocertificazione. Se da questa valutazione clinica non emergeranno elementi riconducibili al Covid potrà interrompere l’isolamento domiciliare.

DAL 3 GIUGNO

Infine, coloro che hanno fatto ingresso in Sicilia a partire dal 3 giugno sono integralmente esonerati, in ottemperanza a quanto disposto a livello nazionale, dall’osservanza dell’isolamento domiciliare e del tampone rinofaringeo.

SENSIBILITA’ METODICA

Gli esperti hanno rilevato che “la mediana del periodo di incubazione del Covid-19 è di 7-8 giorni e la possibilità di identificare la presenza di Rna virale mediante il tampone in un paziente infetto precede di 1 o 2 giorni l’esordio dei sintomi, collocandosi quindi temporalmente a 6 o 7 giorni dopo “l’impianto” del virus nelle vie aeree. Pertanto un test eseguito eccessivamente a ridosso del momento dell’infezione (tra il primo e il settimo giorno della avvenuta trasmissione) rischierebbe di risultare negativo per difetto di sensibilità della metodica”.

DECLINO DEGLI ATTUALMENTE POSITIVI IN SICILIA

Inoltre l’assetto epidemiologico di Covid-19, in Sicilia si è progressivamente modificato negli ultimi dieci giorni, rivelando un significativo declino del numero dei casi. Pertanto, chi è giunto in Sicilia dopo il 28 maggio, si inserisce all’interno di un contesto epidemiologico assai più favorevole rispetto a chi è giunto precedentemente.

VISITA LE NOSTRE PAGINE FACEBOOK

ISCRIVITI ALLE NOSTRE COMMUNITY