Altro che afa di ferragosto: il M5S gela Giusto Catania
L’accordo di Termini Imerese non sarà replicato a Palermo
Nonostante il caldo afoso di questo ferragosto, la replica del consigliere grillino Antonino Randazzo ha certamente gelato le speranze dell’assessore Giusto Catania di importare anche a Palermo il nuovo modello di alleanze tra Movimento 5 Stelle e Pd, specie per le elezioni negli enti locali, certificato dal voto sulla piattaforma Rousseau dai militanti pentastellati. “Il M5S è alternativo al sistema orlandiano”, ha ribadito Randazzo alle dichiarazioni di Catania che sperava in una replica nel capoluogo del “matrimonio” tra grillini e Pd celebrato a Termini Imerese per sostenere la candidata Maria Terranova, consigliera uscente pentastellata.
Una scelta di “rottura” non soltanto rispetto alle ultime amministrazioni e al fronte avversario del centrodestra, ma anche con gli equilibri di influenza all’interno della stessa sinistra termitana, ma non soltanto.
Catania ha provato a leggere l’accordo come modello da applicare anche a Palermo, a beneficio della zoppicante e boccheggiante maggioranza che regge la giunta Orlando, addirittura sostenendo di aver previsto quasi un anno fa la convergenza tra sinistra e M5S. “La scelta del Movimento 5 Stelle di sostenere la candidata sindaca progressista di Termini Imerese è un segnale importante per impedire l’affermazione delle destre e per ricostruire una speranza di buon governo nell’importante città della provincia di Palermo. Poco meno di un anno fa abbiamo proposto al Movimento 5 Stelle di aprire un nuovo dialogo con le amministrazioni democratiche e progressiste, a partire da quella della città di Palermo. Siamo stati i primi ad intravedere questo margine di dialogo politico e riteniamo opportuno continuarlo ad alimentare, a maggior ragione nel momento in cui pezzi della coalizione che governano la città di Palermo pensano ad un futuro insieme a Forza Italia e ai figliocci di Totò Cuffaro”, ha scritto l’assessore, auspicando che “la novità di Termini Imerese possa contribuire ad aprire un immediato confronto costruttivo, nei prossimi due anni, al fine di definire un’opzione di governo che possa garantire la continuità programmatica con l’esperienza di Leoluca Orlando, in particolare sui temi ambientali e della giustizia sociale, rafforzandone la vocazione trasformatrice con innovative pratiche di governo locale. Ma se Catania si vanta di saper guardare lontano, è da vicino che vede malissimo e a ghiacciare le sue ambizioni è Randazzo, capogruppo grillino a Palazzo delle Aquile.
“Nessun interesse alla continuità programmatica con l’esperienza di Leoluca Orlando auspicata dall’Assessore Catania . Il M5s è alternativa al sistema Orlandiano. Esperienza che noi riteniamo debba concludersi il prima possibile e che non condividiamo proprio a partire dai temi ambientali sui quali questa amministrazione ha dimostrato approssimazione ed assenza di visione (assenza di concrete misure su economia circolare, raccolta differenziata e cura del verde solo per citarne alcune) e sui temi della mobilità come il tram dove è noto che abbiamo chiesto una revisione del progetto valutando opzioni alternative al tram nell’asse di via Libertà e ben più immediate ed efficaci come l’acquisto di una flotta di autobus ecologici”. Parole chiare e inequivocabili, che chiudono ogni possibile canale di dialogo con il sindaco Orlando e i suoi attuali alleati. A meno di clamorose giravolte alle quali, a livello nazionale, il M5S ci sta abituando