Il palermitano Alessandro Ienzi al Festival di Venezia con Global Campus of Human Rigths
Il giovane avvocato, attore e regista, è stato l’unico siciliano a partecipare alla Summer School ospitata presso il Monastero San Nicolò, proponendo un focus sull’attuale condizione delle strutture carcerarie
Il 6 settembre si conclude la 77esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, iniziata lo scorso 31 agosto.
Per l’ attore e regista palermitano Alessandro Ienzi, trentatrè anni, sono stati giorni esaltanti: il giovane avvocato, infatti, è stato l’unico siciliano, tra quindici prescelti, a partecipare alla Summer School in Cinema Human Rights and Advocacy della città lagunare, promossa da ormai quindici anni da Picture People e Global Campus of Human Rights, la più grande istituzione al mondo in grado di offrire educazione post -laurea nel campo dei diritti umani e della democrazia; si tratta, nello specifico, di un network che annovera oltre cento università in tutto il mondo.
La Summer School è ospitata presso i locali del GC al Monastero San Nicolò del lido di Venezia.
Diplomato alla Scuola dei Mestieri del Teatro Biondo e fondatore di Raizes Teatro, giovane compagnia palermitana che sta raccogliendo visibilità e consenso da parte della critica, Ienzi è un convinto sostenitore del ruolo e della responsabilità esercitati dal teatro e dal cinema nella promozione e nell’affermazione dei diritti civili, anche sotto il profilo della denuncia e della tutela.
Una tensione che, per diventare azione concreta, necessita di sensibilità, solida preparazione e studio.
Per Ienzi, l’esperienza trascorsa a Venezia è servita ad ampliare la comprensione sulle connessioni tra diritti umani, film, media digitali e video advocacy, in un progetto di formazione ispirato alla condivisione di idee e alla promozione del pensiero critico, a confronto con esperti e registi di tutto il mondo.
Nello specifico, all’interno della Summer School, sul solco dell’attività della compagnia Raizes Teatro, che promuove la tutela dei diritti umani, è stato condotto un un progetto di sensibilizzazione sulle condizioni delle carceri italiane.
“Della cronaca di questi tempi – spiega Ienzi – mi ha colpito l’aumento del numero dei suicidi, l’esiguità delle strutture per pazienti psichiatrici in stato di detenzione e la condizione di stress emotivo in cui vivono agenti di Polizia Penitenziaria e detenuti: le norme di legge e le strutture che accolgono i detenuti non dovrebbero mai essere privi di umanità, quella umanità che per chi è in carcere è già messa a dura prova dalla privazione della libertà”.
Intanto Raizes Teatro, che è radicata a Palermo ma guarda al mondo, pensa globalmente e agisce sul territorio a portata di mano, ha già allo studio uno spettacolo che nei prossimi mesi sarà prodotto proprio sotto l’egida di Global Campus.