Una ripresa che deve puntare su un modello di sviluppo che non può prescindere dalla salvaguardia della salute e dalla tutela della legalità. Vale in modo particolare in questo momento, nella consapevolezza di dover convivere con un virus non ancora sconfitto; vale per tutte le attività e in modo particolare per il fragile settore edile che, sebbene abbia subito un crollo negli ultimi anni, insieme al commercio, rappresenta un comparto trainante su cui si vuole ancora puntare per il rilancio dell’economia locale.
Questo in sintesi il motivo dell’incontro “Infrastrutture: un modello per la Sicilia” dedicato alle infrastrutture siciliane che si è tenuto nella sede Ance Palermo, al quale hanno partecipato la deputata nazionale del PD, Chiara Braga, il presidente di Ance Palermo, Massimiliano Miconi, Ettore de Cesbron de la Grennelais, in rappresentanza di Anas Sicilia, il provveditore alle opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, Gianluca Ieovolella, il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, e ancora Franco Palazzo, responsabile Rfi, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, e Franco Turri, segretario generale nazionale Filca Cisl.
“MODELLO SICILIA”
Durante l’incontro si è parlato anche di un modello di sviluppo infrastrutturale targato Sicilia, che comprenda efficientamento delle ferrovie, il completamento delle strade e di tutte le opere cantierabili, il potenziamento delle aree portuali, lo snellimento della macchina burocratica e la costruzione del tanto discusso ponte sullo stretto. A parlarne il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca:
“Abbiamo voluto organizzare questo incontro – ha spiegato il segretario della Filca – per offrire spunti di riflessione e per lanciare la nostra idea di modello di sviluppo per la Sicilia, oggi più che mai ferita nel suo tessuto economico e produttivo dopo la drammatica crisi dovuta all’emergenza coronavirus“.
PATTO SOCIALE CHE PARTE DALLE INFRASTRUTTURE
Il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, lancia un appello alle istituzioni sul gap infrastrutturale: “Abbiamo proposto al presidente Nello Musumeci una cabina di regia interassessoriale e interistituzionale e aperta alle forze sociali e chiediamo da tempo che si stipuli un forte patto sociale che parta dalle infrastrutture quale tema essenziale per la vita sociale, economica e produttiva della Sicilia. Adesso – conclude Cappuccio – è tempo che i governi regionale e nazionale diano risposte concrete, avviando una proficua stagione di confronto con le parti sociali“.
SUD: RISORSA PREZIOSA PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA
“L’imperativo deve essere ripartire – spiega Franco Turri – per rilanciare un settore trainante per tutta l’economia e lo sviluppo produttivo, nel rispetto delle regole, della legalità e della trasparenza e tutelando i lavoratori. Saremo sempre in prima linea per far valere le nostre proposte sui tavoli istituzionali e proprio dalla Sicilia e da tutto il Mezzogiorno bisogna lanciare il messaggio che il Sud deve essere il traino di questo rilancio perché non possiamo prescindere dal Mezzoggiorno, che deve essere considerato una risorsa preziosa e non una zavorra”.
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