La sua prossima personale si terrà a Monreale nel mese di settembre, e avrà quale tema focale il percorso arabo normanno: un nuovo, importante appuntamento per Filippo Lo Iacono, pittore palermitano formatosi attraverso l’apprendistato con autorevoli maestri e con una grande tradizione familiare nel campo delle opere d’autore, degli arredi e del collezionismo d’arte.
Tanti progetti all’orizzonte – alcuni dei quali hanno subito lo stop a causa dell’emergenza sanitaria – e un grande consenso ottenuto in occasione dell’ultima mostra tenutasi a Palermo presso gli spazi di Palazzo Jung, l’artista di recente ha regalato al pubblico anche un evento dedicato al mare e alla sua forza rigeneratrice.
La sua ultima personale a Isola delle Femmine, dal titolo “Isola.Mare è Cultura” inaugurata lo scorso 11 luglio, avrebbe dovuto tenersi fino al 26 dello stesso mese, ma il successo e l’attenzione da parte dei visitatori hanno indotto l’amministrazione comunale – che ha dato il patrocinio all’iniziativa- e lo stesso artista a prorogare i termini delle visite al pubblico,che potrà ammirarla (l’ingresso è gratuito) fino al 30 agosto, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 18:30 alle 24:00; sabato e domenica dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 18:30 alle 24:00.
I dipinti – litografie su tela e opere con la tecnica ad olio, alcune inedite – sono ospitati presso il Baglio, in piazzetta Pittsburg: il filo rosso che li lega è, appunto, il mare, emblema di rinascita e di una vitalità senza sosta che si esprime attraverso l’utilizzo del colore.
Elemento che, nell’universo pittorico di Lo Iacono, celebra la cultura e la tradizione artistica del Mediterraneo.
Non solo: la vivacità e la bellezza cromatica, nelle opere dell’artista, sono un mezzo per dare voce alla realtà, grazie a una perizia tecnica che raggiunge vette sublimi.
Nato a Palermo nel 1960, Filippo Lo Iacono è considerato l’artista più talentuoso e autorevole del panorama pittorico siciliano: le sue opere hanno varcato i confini cittadini e isolani e sono costantemente richieste dagli organizzatori delle più importanti mostre sul territorio nazionale.
Basti pensare a una delle sue tele più famose, ospitata alla Biennale di Venezia nel 2017, dal titolo “Panormus città tutto porto”, nella quale Lo Iacono dà vita a una visione immaginaria di Palermo, in cui la facciata del Teatro Massimo sfiora il mare : un’opera che registrò un indice di gradimento elevatissimo presso il pubblico della Mostra, nella quale sono presenti alcuni degli elementi più immediatamente riconoscibili del suo lessico pittorico, a partire dall’approccio concettuale e dalla ricerca della bellezza, congiuntamente ai contenuti di carattere sociale, quali il tema dell’accoglienza, fino ai valori culturali, architettonici e monumentali.
A decretare il successo dell’artista, un mix di ricerca, lavoro e studio che lo ha condotto all’elaborazione di uno stile unico, che attinge alla tradizione impressionista e al realismo, ai pittori macchiaioli italiani dell’800, all’espressionismo -sotto il profilo della qualità simbolica del colore – e ai nuovi modelli contemporanei.
L’arte di Filippo Lo Iacono è attraversata da un altro elemento focale, ovvero il “verismo della visione”, un connubio irripetibile tra colore e forma, in una sintesi che manifesta, oltre a un vastissimo corredo di sensazioni ed emozioni, anche il senso di un’analisi meticolosa della realtà.