New York Canta, la palermitana Kenya in semifinale
Maria Assunta Lo Giudice, questo il vero nome dell’artista, volerà a Roma il 7 settembre: in caso di vittoria, si esibirebbe a New York nel gennaio del 2021 nell’ambito del Festival musicale condotto da Carlo Conti, in mondovisione su Rai Italia
Il suo nome d’arte è Kenya, ha ventidue anni, è originaria di Palermo ed è in procinto di realizzare un sogno coltivato da tempo : il 7 settembre prossimo parteciperà alle semifinali del festival “New York Canta”, fondato e diretto da Tony Di Piazza con l’obiettivo di promuovere la musica italiana nel mondo, incoraggiando gli artisti a portare avanti il valore della tradizione musicale nazionale.
Maria Assunta Lo Giudice, questo il vero nome dell’artista, non nasconde la propria emozione: è già riuscita nell’impresa di conquistare uno dei quaranta posti disponibili per la semifinale, ora punta giustamente alle finali fissate per il prossimo 24 gennaio a New York dove si terrà l’evento, frutto del lavoro e della promozione dell’Associazione Culturale Italiana di New York, da anni mpegnata nella divulgazione della cultura del Belpaese.
Un obiettivo ambizioso ma non impossibile: la voce della giovane palermitana, che ama il canto sin da bambina, ha già conquistato il pubblico in occasione del celeberrimo programma La Corrida, dedicato ai dilettanti allo sbaraglio, dal 2018 condotto da Carlo Conti e in onda su Rai 1.
La partecipazione alla puntata del 28 febbraio del 2020 è un successo : Maria Assunta si aggiudica anche il consenso della giuria e del presentatore e ottiene una standing ovation.
Da allora, malgrado il lockdown e i mille disagi che gli artisti hanno affrontato nel corso degli ultimi mesi, non si ferma più: la voglia di fare musica la spinge a partecipare alle selezioni di “New York canta”, tra le poche kermesse musicali note sia a livello nazionale che all’estero, in grado di esportare il talento italiano oltreoceano.
Detto, fatto: le semifinali sono già un brillante risultato per l’artista, che si ispira a tanti artisti ma soprattutto a Beyoncè, che considera un modello di perfezione canora.