Fondi UE, Francesca Donato (Lega) chiede un intervento alla Regione Siciliana

L’europarlamentare si associa all’appello di Sicindustria e chiede al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di rimodulare le risorse, al fine di non penalizzare le aziende del settore energetico già inserite nella graduatoria attiva

“La giunta regionale aveva assunto un impegno formale, ovvero non toccare i fondi destinati ai beneficiari già inseriti nella graduatoria: malgrado ciò, il provvedimento di rimodulazione ha coinvolto anche quelle imprese che avevano ricevuto i decreti di finanziamento provvisori, ledendo il principio del legittimo affidamento” : con queste parole, Francesca Donato, europarlamentare della Lega, interviene sulla vicenda della sottrazione di cinque milioni di euro alle aziende del settore energetico, associandosi all’appello di Sicindustria sul rischio reale di perdita dei fondi dell’Unione Europea destinati alle imprese. 

Un provvedimento scaturito dalla rimodulazione della spesa prevista dei Fondi europei per la coesione territoriale da parte del Dipartimento Programmazione economica della Regione Siciliana

“Tutto ciò è inammissibile – sottolinea l’eurodeputata – alla luce dell’inserimento delle aziende del settore energetico nella graduatoria attiva e in considerazione del fatto che le stesse imprese hanno già intrapreso ingenti investimenti”. 

Il timore di Donato è che le realtà produttive interessate dalla rimodulazione possano ora subire forti danni, trovandosi prive del promesso supporto finanziario. 

“L’intera credibilità del sistema di spesa dei fondi europei in Sicilia – afferma – è messa ora in discussione”. 

“Se si agisce così – aggiunge – nessuno si fiderà più della capacità della Regione Siciliana di gestire correttamente tale importante strumento e questo, in vista della crescente rilevanza dei finanziamenti europei per lo sviluppo regionale e della ripresa, in un momento così drammatico anche a causa degli effetti della pandemia da Coronavirus, assume una gravità che impone un intervento immediato del presidente Nello Musumeci” .

“Mi appello a lui – conclude l’esponente della Lega –  per ottenere immediate risposte per il settore industriale siciliano, la cui resilienza non può essere minata da errori del genere”.

La vicenda della rimodulazione dei fondi europei non è l’unica preoccupazione della parlamentare europea, che continua a esprimere forti perplessità sulla corretta gestione dei clandestini in Sicilia, anche in relazione all’emergenza sanitaria ancora in atto. 

In particolare, Donato sottolinea l’indice di pericolosità della struttura di Biagio Conte a Palermo, dove tre migranti ospitati dalla Missione Speranza e Carità sono risultati positivi al Coronavirus

“Non voglio fare allarmismo gratuito – afferma – ma è facile prevedere, alla luce degli ultimi dati di postività al Covid 19, che la struttura possa diventare un focolaio senza controllo e che ciò che metta a rischio gli attuali settecento ospiti, il tutto, mentre al porto di Palermo arrivano clandestini respinti dal governo di Malta: il pericolo di un nuovo lockdown in Sicilia potrebbe essere reale“. 

” Un’eventualità che deve essere scongiurata con un intervento fermo e deciso – sostiene Donato – perché sarebbe davvero una catastrofe per la tenuta sociale e l’economia della nostra isola”. 

Secondo la parlamentare, inoltre, la Missione sarebbe “inadeguata sotto ogni profilo sanitario a tutelare dal rischio di contagio coloro che vi risiedono e che la visitano”. 

Sul problema degli sbarchi clandestini Donato, che ha sempre invocato misure serie di contrasto, interviene nuovamente con parole dure, accusando di “irresponsabilità che si cela dietro il presunto diritto all’accoglienza, che in realtà non sussiste nemmeno in capo alla stragrande maggioranza degli immigrati irregolari”.

In linea con la posizione del partito, l’europarlamentare leghista chiede “soluzioni serie, concrete e drastiche”, a partire dall’evacuazione immediata della Missione di via Archirafi, il trasferimento di tutti i suoi ospiti in strutture idonee in altre regioni  – la Sicilia ne è attualmente priva –  e l’immediato respingimento verso la Tunisia. 

Secondo Donato, inoltre, occore “una deroga alle ridicole ‘quote’ concordate dal ministro Luciana Lamorgese che limitano i rimpatri a soli quaranta a settimana”. 

A proposito di Malta, l’europarlamentare segnala che l’isola, nelle ultime ore, ha negato lo sbarco di duecentosettantacinque migranti che, imbarcati sull’ONG Open Arms, sono diretti a Palermo. 

“Nessuno sanziona Malta o attacca il governo maltese per queste violazioni?” chiede.

“Se i respingimenti li fa Malta, nessuno obietta, mentre in Italia non si può nemmeno parlarne – aggiunge –  tutto questo è inaccettabile, soprattutto adesso, a fronte di una situazione sanitaria ad altissimo rischio per i cittadini siciliani”.

 “Se è legittimo per Malta rifiutare di accogliere i clandestini – conclude – deve esserlo a maggior ragione per l’Italia, in cui i casi di migranti irregolari positivi al Covid-19 si moltiplicano e rischiano di innescare una nuova bomba epidemica che nè il Paese nè la Sicilia in primis possono permettersi”.