«Libero Cinema in Libera Terra 2020»: riflettori sulle terre confiscate alle mafie

Il collegamento sarà dalla Tenuta di Suvignano, a Siena, simbolo dei beni confiscati alle mafie in Toscana e restituiti alla comunità

Libero Cinema in Libera Terra 2020 il festival di cinema itinerante promosso da Cinemovel e Libera, sino al 20 settembre accenderà i suoi riflettori nelle terre confiscate alle mafie di sei regioni italiane (Lombardia, Toscana, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Il collegamento sarà dalla Tenuta di Suvignano, a Siena, simbolo dei beni confiscati alle mafie in Toscana e restituiti alla comunità. Si parlerà di agricoltura, della presenza di clan sul territorio toscano e della rappresentazione al cinema e in TV dei fenomeni mafiosi.

Interverranno: Gabriele Berni (Sindaco di Suvignano), Marco Boscolo (Giornalista), Lucio Cavazzoni (Good Land), Salvatore Ceccarelli (Rete dei semi rurali), Valentina Fiore (Amministratore Delegato Libera Terra Mediterraneo), Elisabetta Tola (Giornalista), Giovanna Vannetti e Giulio Sica (Libera Siena).


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In seguito verrà proiettato il film “Ancora un giorno” di Raúl de la Fuente e Damian Nenow.

IL FILM

Ancora un giorno” è un reportage di guerra, un’immersione nella Storia, ma anche un viaggio nell’anima, tra incancellabili sensi di colpa e risposte esistenziali che soltanto chi ha vissuto così può avere in cambio. È anche un film con una reale ragione di essere, che va oltre la testimonianza. Tutti i personaggi coinvolti hanno una cosa in comune: hanno visto qualcosa che ha cambiato la loro vita. 

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