Mafia, sequestrati beni per un milione di euro a eredi boss di Valledolmo

Mario Rosolino Cascio è morto nel 2015. Tolti a moglie e figli due immobili, due aziende, un minimarket e una rivendita di pietre e marmi

La Guardia di Finanza di Palermo ha disposto un sequestro beni da un milione di euro nei confronti degli eredi di Mario Rosolino Cascio, ex reggente della famiglia di Valledolmo (Palermo). Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.

In seguito all’intervento e alle indagini condotte dalle Fiamme Gialle, sono stati sequestrati due immobili, due aziende, un minimarket e una rivendita di pietre e marmi. Tutti i beni sottoposti al provvedimento, ai quali si aggiungono disponibilità finanziarie in mano alla famiglia Cascio, sono situati a Valledolmo. Il valore complessivo ammonta a oltre un milione di euro.

Cascio è stato indagato per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e per ulteriori fattispecie di reato legate alla detenzione e porto illegale di armi, “condotte aggravate dal fine di agevolare l’attività delle associazioni di tipo mafioso”. Le indagini, condotte dalla Compagnia Carabinieri di Termini Imerese, hanno portato nel 2016 all’arresto di 33 persone riconducibili ai mandamenti di Trabia e San Mauro Castelverde. Cascio è morto nel 2015, quindi prima dell’esecuzione dei provvedimenti cautelari, “ma le indagini svolte nell’ambito del contesto investigativo hanno permesso comunque di acclarare che lo stesso aveva diretto la famiglia mafiosa di Valledolmo, dedicandosi alla commissione di estorsioni, atti intimidatori e danneggiamenti, intrattenendo riservati e clandestini rapporti con diversi sodali del suo mandamento e di altri”, come dicono gli inquirenti.

Secondo l’accusa, Cascio avrebbe svolto “funzioni direttive” e si sarebbe posto “anche quale punto di riferimento per l’approvvigionamento di armi per l’organizzazione mafiosa”. 

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