L’offensiva mediatica di Orlando per marcare la discontinuità da se stesso

Il sindaco Orlando mostra stamattina le immagini di una spazzatrice al lavoro, mentre in una strada di Palermo porta via un bel quantitativo di sporcizia di vario genere

Palermo è l’unica città al mondo dove un’attività normale, ordinaria, come lo spazzamento delle strade, meccanico o manuale che sia, diventa un fatto che l’amministrazione presenta come un successo straordinario. Il sindaco Orlando mostra stamattina le immagini di una spazzatrice al lavoro, mentre in una strada di Palermo porta via un bel quantitativo di sporcizia di vario genere. Un’anticipazione del servizio di spazzamento notturno che partirà, salvo complicazioni, entro un mese nelle strade del centro, nel territorio della ottava circoscrizione, in attesa di allargarlo, chissà quando, nel resto della città, periferie comprese.

Orlando nella strategia comunicativa avviata da qualche mese, diciamo dall’ultimo sondaggio che lo ha indicato come il sindaco d’Italia con meno chance di essere rivotato dai suoi concittadini, sta insistendo molto (con lui anche assessori come Giusto Catania) sulla ripresa del servizio, perchè sa che la sporcizia e l’incuria della città sono un paio dei principali elementi che han fatto crescere la sua impopolarità. E persino guardando quelle riprese da propaganda si può capire il perchè.  

Osservando quanta roba portano via gli spazzoloni della spazzatrice vien da pensare che in quella via c’era un bel po’ di monnezza, accumulatasi in chissà quanto tempo, senza che lì si vedesse un netturbino; non soltanto: guardate l’altezza delle erbacce sul marciapiede e vicino agli alberi. Al di là dello scarso decoro, quelle erbacce trattengono cartacce e spazzatura “volante” e diventano ricettacolo di insetti e parassiti. Per non parlare delle condizioni del marciapiede, che pure si intravedono. Questa via è una rappresentazione dell’intera città, tutta Palermo soffre di un degrado che ha abbattuto le distanze e le differenze tra centro e periferia.

Ora il Comune, la giunta, Leoluca Orlando ha lanciato un’offensiva comunicativa nel nome dell’efficientismo, della soluzione dei problemi, per recuperare consensi, per marcare la discontinuità dal passato. Cioè da se stesso. Perchè molte delle situazioni di crisi della città sono frutto di immobilismo, di risposte non date, di inefficienze e incapacità, di responsabilità non assunte. Non tutto è colpa del sindaco, come lui stesso ebbe a dire e come è logico che sia, ma il primo cittadino è il responsabile dell’amministrazione o della cattiva amministrazione di una città. Intanto, l’elenco delle accuse nei confronti di sindaco e giunta da’ corpo e sostanza alla mozione di sfiducia che le opposizioni si accingono a presentare in consiglio comunale.

Questo rinnovato decisionismo, questo voler riprendere le cose nelle proprie mani per farle funzionare, oltre a dare una immagine poco piacevole da “sindaco taumaturgo”, pare quasi dare ragione a chi, nelle opposizioni accusa Orlando di poca consapevolezza, scarsa attenzione verso la citta’, forse perchè concentrato su questioni politiche di altro genere. Vedremo se il cambio di marcia porterà risultati. Non resta che aspettare.

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