Riaprire il portone pedonale del Presidio Territoriale di Assistenza “Enrico Albanese” per consentire all’utenza di accedere alla struttura dall’ingresso di via Cardinale Guglielmo Massaia: è la richiesta che il consigliere della VII Circoscrizione del Comune di Palermo Natale Puma (nella foto) rivolge, ancora una volta, alla Direzione, sottolineando i disagi ai quali i cittadini e gli stessi dipendenti sono sottoposti per entrare.
Al momento, infatti, l’unico accesso possibile è quello da via Papa Sergio 5.
“L’ingresso dal portone di via Cardinale Guglielmo Massaia – spiega Puma – era stato inibito, nei mesi scorsi, a causa delle limitazioni imposte dal Coronavirus: l’Azienda si è adeguata alle disposizioni dei vari Decreti nazionali, oltre che alle Ordinanze regionali, finalizzate a contenere e gestire l’emergenza epidemiologica”.
“Però – aggiunge – ora che si è passati alla Fase 3 e ferma restando la necessità di non abbassare la guardia a tutela della salute pubblica, sarebbe ragionevole ripristinare l’ingresso dal portone pedonale: le temperature estive sono già molto elevate, e costringere i pazienti e gli stessi lavoratori a compiere un giro così largo a piedi per entrare, comporta veramente un grande disagio“.
Quella dell’esponente di Forza Italia è una battaglia iniziata già qualche mese fa, oggetto di uno scambio di lettere con il direttore del Presidio Gianfranco Licciardi, destinatario di un’istanza di riapertura del portone.
Una richiesta alla quale è seguita una risposta, da parte dello stesso Licciardi, nel maggio scorso.
“La Direzione – spiega il consigliere – ha indicato come temporanee e provvisorie le misure adottate, facendo riferimento alle norme attuative che hanno introdotto la sospensione di tutti gli accessi alle strutture sanitarie, al netto di alcune deroghe, per contingentare gli ingressi: un’esigenza sacrosanta, ma ora occore riaprire il portone”.
Puma, nello specifico, suggerisce di affidare a un termoscanner i controlli dell’utenza in entrata.
“Si tratterebbe – conclude – di una soluzione ragionevole che tiene conto sia delle esigenze del territorio che del rispetto di tutte le disposizioni in materia igienico – sanitaria legate al contrasto del virus”.