Palermo, aggressione in una discoteca, il proprietario: «Non è vero niente»

Il post su facebook: «È stata afferrata dal proprietario che per impedirle di riprenderlo, l’ha scaraventata a terra trascinandola verso l’uscita»

Un tranquillo sabato sera ha rischiato di trasformarsi in tragedia nella zona della Cattedrale. Almeno a giudicare dal racconto di Marcello Savona, noto musicista palermitano, che denuncia un’aggressione, da parte del titolare di un discoclub, nei confronti della sorella: “Ancora un’aggressione dentro l’androne di casa da parte del proprietario del discopub – racconta – questa volta ai danni di mia sorella, la quale, sabato scorso, chiedeva agli avventori di non soffermarsi nell’androne, tra la altre cose senza mascherine, e di accomodarsi dentro. Il proprietario è uscito dalla discoteca ed ha inveito contro mia sorella intimandogli di salirsene a casa e di non disturbare. Apostrofandola con insulti le ha strappato il telefono e correndo dentro, ha buttato quest’ultimo, nel gabinetto del locale. Mia sorella è entrata nel corridoio dei bagni per recuperarlo prima che andasse fuori uso”.

“A quel punto – racconta Marcello – è stata afferrata dal proprietario che per impedirle di riprenderlo, l’ha scaraventata a terra trascinandola verso l’uscita. Conclusione, i carabinieri accorsi hanno chiamato il 118 perché l’accompagnasse al pronto soccorso dove è stata medicata. Come si può permettere che in una città europea ci possa essere una discoteca dentro l’androne di un palazzo che ha i permessi di mettere musica a volume altissimo sino a tardi, ma soprattutto, il presidente della Regione Musumeci non aveva vietato tutti gli eventi nelle discoteche al chiuso…?”

LA SMENTITA DEL PROPRIETARIO DEL LOCALE

Dal locale però smentiscono tutto: “Non c’è stata nessuna aggressione. La signora è venuta all’interno del locale a fare fotografie, semplicemente perché non voleva che aprissimo. Ha preso il mocio e ci voleva aggredire – sottolinea il proprietario del disco club – Sono pure arrivati gli agenti della Polizia, i quali hanno interrogato anche i testimoni. Confermo, non c’è stata nessuna aggressione. È stato tutto inventato dalla signora, semplicemente per paura del coronavirus. Nessuno l’ha toccata o fatto nulla”.

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