Come prevedibile le dichiarazioni di Dario Mirri, attuale presidente del Palermo FC, rilasciate alla Gazzetta dello sport, hanno scatenato un acceso dibattito sui social tra i tifosi. In molti casi i sostenitori rosanero hanno assunto una posizione critica nei confronti della attuale proprietà della loro squadra. La gente si aspetta il colpo di mercato, l’attaccante da 20 gol che possa fare sognare il pronto ritorno in quelle categorie superiori che questa società ha sempre dichiarato di volere ambire.
Dalle parole di Mirri alla Gazzetta dello Sport l’acquisto di campioni affermati o di un attaccante non sembra una priorità. L’obiettivo di mercato allo stato attuale sembra essere quello di cercare qualche giocatore che possa rinforzare il centrocampo con buona pace di chi sognava i vari Pettinari, Forte, Coda o Maniero. Il Palermo ha già Lucca e Silipo oltre a Saraniti e dalle parole del presidente si evince che con l’arrivo sempre più probabile di Felici il reparto sarebbe al completo.
Sovente accade che si dia al tempo un valore relativo. Esso è però ingestibile e talvolta inesorabile perché scorre con la sua cadenza di sempre ed immagazzina ricordi che riaffiorano sempre. Ad aprile di quest’anno l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola in una intervista rilasciata ai colleghi di Forzapalermo.it dichiarava che “per vincere la serie C occorre avere chi fa gol perché puoi avere la squadra più forte del mondo ma se ogni partita finisce zero a zero ti salvi a stento, porremo l’accento sul reparto avanzato”. Evidentemente da allora ad oggi questo concetto non è più valido oppure ci si è accorti che in giro ci sono elementi che potrebbero essere utili alla causa ma chiedono troppo per le finanze del Palermo come nel caso recentissimo della trattativa per ingaggiare Simone Corazza poi finito all’Alessandria.
Di finanze ha proprio parlato il presidente, dichiarando di avere investito 10 milioni includendo però in questa cifra i famosi 2,8 milioni spesi per pagare gli stipendi in soccorso alla vecchia gestione Zamparini e i 2,7 messi dell’altro socio. Anche in questo caso c’è qualcosa che ai più sfugge, perché da ció che risulta alla nostra redazione il totale uscito finora dalla Damir è di 4,2 milioni di euro per il nuovo Palermo. L’ex vice presidente Tony Di Piazza in un infuocato CdA aveva proposto l’aumento di capitale proprio per fare fronte ad una campagna acquisti con i botti. Scopriamo invece che la volontà di Mirri di acquisire l’intero pacchetto azionario della società non riesce a concretizzarsi a causa del fatto che il socio italo americano ha cambiato quattro avvocati. Riteniamo che se la volontà è quella di diventare unico proprietario ci si può al limite rivolgere direttamente al socio e ad accordo raggiunto i legali potrebbero definire i dettagli.
Auspichiamo chiarezza su questa vicenda da ambo le parti, perché di incertezza il popolo rosanero non ha affatto bisogno. I tifosi, si diceva, sono divisi tra chi è già critico e chi ha ancora fiducia. Il mercato è ancora aperto e qualche colpo si può realizzare, insomma una apertura di credito nei confronti di dirigenti capaci e di provata esperienza come Sagramola e Castagnini che a loro dire non potrebbero mai venir meno alla parola data al tecnico Roberto Boscaglia al momento del suo ingaggio.
Il ritiro intanto prosegue anzi sta per terminare e al rientro in sede questa squadra sarà ancora incompleta. L’auspicio di tutti è che però il 27 di questo mese tutto sia a posto, ogni ingranaggio sia oleato perché se si vuole provare a vincere senza aspettare i due anni, troppo spesso dichiarati da più elementi della società, bisogna iniziare subito a cercare i tre punti in ogni partita. Il tempo delle scommesse è terminato, con un passato che i tifosi vogliono presto dimenticare e come detto dallo stesso Mirri nei primi giorni di giugno “nessuna scommessa è consentita a chi ha l’onore di chiamarsi Palermo”.