Palermo, camper dell’Asp nelle scuole per i test sierologici a insegnanti e personale Ata

E’ ancora troppo basso il numero di prelievi rapidi di sangue, con il metodo del “pungi dito”, screening che sarebbe stato davvero importante effettuare su tutto il personale scolastico palermitano in procinto di riprendere servizio a partire dal 14 settembre. I test sierologici avrebbero difatti dovuto concludersi il 7 settembre, sia per i docenti che per il personale Ata. Purtroppo però, quella doveva essere considerata come una sorta di “conditio sine qua non” si è bloccata per diversi motivi. Uno riguarda i medici di famiglia, molti dei quali non hanno aderito allo screening. Situazione che ha costretto in tanti a sottoporsi al test rapido nei laboratori di analisi privati, pagando di tasca propria. 

Ecco dunque che l’Asp del capoluogo siciliano è corsa ai ripari, organizzando, per effettuare i test sierologici, due camper dedicati che si recheranno davanti agli istituti scolastici più grandi. In due giorni infatti, nella città di Palermo, sono pervenute soltanto 500 richieste di accesso al test, un numero troppo esiguo. E così, l’Asp ha deciso di venire incontro a docenti, personale Ata e segretari delle scuole.

30 mila in tutto i kit sierologici a disposizione dell’Asp di Palermo. Sinora sono stati distribuiti 11.525 kit, di cui 8.125 kit ai medici di medicina generale (4.400 a quelli della città) e 3.400 kit ai distretti dell’Asp.

SERVIZIO E-MAIL MESSO A DISPOSIZIONE DALL’ASP PER PRENOTARE TEST COVID

E se il proprio medico di famiglia non effetta i il test sierologico, per il distretto 42 di Palermo (cioè la città) si può inviare una mail (con oggetto «Test scuole») all’indirizzo di posta elettronica dipprevenzione@asppalermo.org indicando, oltre al proprio nome, anche il numero di telefono e il Pta di appartenenza; in risposta vengono fornite le indicazioni su luogo e data di esecuzione del test. Il servizio è stato avviato alla fine della scorsa settimana ma ancora non è entrato a pieno regime di funzionamento.

IL RECLAMO

Nonostante ciò non mancano insegnati che dicono di non avere ottenuto risposte dalla stessa Asp dopo averla contattata. Come nel caso di Roberto Oddo, docente all’istituto Majorana di Palermo che denuncia di non essere riuscito a mettersi in contatto con l’Asp, nonostante le telefonate e le mail. “Finirà che lo farò a pagamento – afferma –. Ci tengo molto, perché entrerò in classe dove ci sono ragazzi, ma anche ai corsi serali con adulti e sappiamo bene quante fragilità si possono incontrare. Devo fare la mia parte”.

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Redazione PL