La parola alibi nel genere noir è linfa vitale, nodo centrale dello sviluppo di una trama, presupposto di intrecci, indizio essenziale per chi già a pagina 2 cerca di individuare un colpevole che non sia il maggiordomo. Figuriamoci poi se sullo sfondo c’è il nome di Paolo Borsellino e la storia che connessa al depistaggio sulle indagini per la strage di via D’Amelio.
LA VERGOGNA E IL ROMANZO
Una vergogna giudiziaria e politica che graverà in eterno sulle coscienze di chi quel depistaggio l’ha determinato e favorito. Alibi è il titolo del romanzo di Fabio Giallombardo ispirato proprio da questa vergogna storica, pubblicato da Dario Flaccovio e presenta una prefazione firmata da Fiammetta Borsellino, prefazione che mai come questa volta assume un valore quasi pari alla trama letteraria.
VERITA’ E DOLORE
Una testimonianza che è simbolo dell’ardore civico con cui la figlia del giudice Paolo ha strappato a morsi brandelli di verità prendendo a pugni la rassegnazione con la forza che solo una donna ferita può avere. E tutto ciò senza nascondere il dolore per la straziante e definitiva perdita di un padre che al dovere e allo Stato aveva già sacrificato una parte consistente della propria esistenza.
UN UOMO IRREQUIETO
Il libro di Giallombardo ci riporta nel clima di giorni tristi attraverso una trama che racconta altro. Il destino di un uomo irrequieto intrecciato con quello della sua compagna, scene di vita ordinaria in una cittadina del litorale marchigiano. E poi il coinvolgimento in un gioco sempre più grande, “rivelazioni che risvegliano l’ansia di verità, il desiderio di dissipare le fitte nebbie che hanno avvolto le indagini” di un omicidio di cui forse mai si saprà la pura verità.
LA PRESENTAZIONE
Giallombardo presenterà Alibi in diretta sulla pagina Facebook della casa editrice giovedì 11 giugno alle ore 17. Discuteranno con l’autore il blogger Basilio Milatos e Natya Migliori, docente e redattrice di “Le Siciliane/Casablanca. Letture di Cristina Armato