Petralia, quell’abbraccio con la luna nel ritiro rosanero

I ritiri delle squadre di calcio hanno sempre costituito l’occasione per gli addetti ai lavori al seguito di evadere dal trambusto delle città e per ossigenarsi lontano dallo smog metropolitano. Seguire il Palermo quest’anno, così come lo scorso anno, non è soltanto questo. Il ritrovato entusiasmo e la vicinanza della località scelta fanno si che la preparazione pre campionato sia un grande abbraccio dei tifosi alla propria squadra.

La giornata di riposo concessa da Boscaglia ai suoi atleti ci hanno presentato oggi una Petralia Sottana più silenziosa e ce ne fanno scoprire alcuni tratti a noi poco noti. La ridente cittadina madonita non smentisce la sua nota ospitalità e lo fa con l’affetto discreto ma sincero dei suoi abitanti. La mattinata lungo il corso che ospita il Municipio trascorre tra il caffè servito a tavolino ad osservare il placido via vai delle massaie a fare spesa e la ricerca dei prodotti locali per preparare il lauto pranzo.

Le botteghe sono piccole e causa emergenza covid vi si accede uno per volta. Si percepisce a primo acchito il senso di comunità, il commerciante che non ha un ingrediente si premura di telefonare al collega per sincerarsi che egli possa accontentare il gradito ospite palermitano. Gli storici raccontano di una città murata con l’insediamento degli arabi nell’undicesimo secolo ma quella volontà di isolamento è molto lontana dai comportamenti della popolazione indigena. Un tizio ci indica che c’è una antica falegnameria il cui proprietario addestra gli uccelli e con nostra meraviglia conosciamo Gino un merlo che obbedisce ai comandi dell’omino. La nostra curiosità sul come abbia fatto ad addomesticarlo si aspetterebbe elucubrate risposte ma con una semplicità disarmante ci viene detto che l’animale è stato trovato per strada e il suo padrone lo ha amorevolmente nutrito.

Petralia è anche una località ricca di storia e di arte e vale la pena visitare la chiesa madre ed il suo candelabro bronzeo, parte del ricco tesoro lasciato dagli arabi. La bottega del liutaio ci testimonia come la passione per la musica sia ancora tanta tra i madoniti. Tra una scoperta e l’altra incontri passeggiando i calciatori che i locali salutano solo con un cenno con la mano e ti accorgi come il valore della discrezione sia al contempo il senso della loro ospitalità.

Su una delle tante scalinate del paese c’è scritto: la luna non è poi così lontana, sali abbracciala prendila tra le mani, sarai l’uomo di domani. Una gita in questo luogo così vicino ma al contempo lontano dal veloce quotidiano trascorrere del tempo della città la raccomandiamo a tifosi e non per riscoprire il lento divenire di un abbraccio con il passato e il desiderio di un futuro che abbia il sapore dell’antico sentimento di umanità.

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