Dignità pari a quella delle altre forze dell’ordine, protocolli e regole di ingaggio chiari nelle situazioni emergenziali e di disordine, aumento degli organici pari ad almeno mille unità in Sicilia ed adeguamento tecnologico delle strutture carcerarie e degli strumenti di tutela psico-fisica.
Queste, in sintesi, le richieste dei sindacati della Polizia Penitenziaria in Sicilia che domani protesteranno in tutto il territorio regionale, stazionando davanti alle nove Prefetture dell’isola, dalle 10:00 alle 12:00.
Un’azione di sensibilizzazione per denunciare l’abbandono delle istituzioni e per manifestare solidarietà ai colleghi di Santa Maria Capua Vetere, destinatari di un avviso di garanzia per i reati di tortura, violenza privata e abuso di potere.
Proprio in merito ai fatti recentemente accaduti nella struttura campana, le sigle SAPPE, OSAPP, FNS CISL e UILPA Polizia Penitenziara stigmatizzano il silenzio del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, puntando il dito contro la politica che “offre privilegi ai detenuti” come testimoniano “le incessanti azioni di rinvenimento di telefonini e altri dispositivi non consentiti” : condizioni che non permettono più ai poliziotti penitenziari di garantire l’ordine, la sicurezza e la disciplina all’interno delle carceri, rendendo di fatto utopistico il dettato normativo dell’articolo 27 della Costituzione italiana, in base al quale le pene devono essere orientate alla rieducazione dei condannati.
Parole durissime da parte dei leader regionali delle quattro organizzazioni sindacali Calogero Navarra, Dario Quattrocchi, Domenico Ballotta e Gioacchino Veneziano che apriranno il presidio a Palermo davanti la Prefettura, dove si terrà anche un’azione di volantinaggio e sensibilizzazione per illustrare sia alla collettività che ai giornalisti le ragioni che hanno condotto all’iniziativa capillare e concomitante in tutto il territorio siciliano.
In tutte le province, infatti, i segretari provinciali incontreranno la stampa e i cittadini e spiegheranno le condizioni di lavoro nelle varie carceri isolane, con particolare attenzione rivolta ai pericoli che i poliziotti corrono quotidianamente, alle prese con l’esigenza di garantire ordine e sicurezza rispettando le leggi dello Stato.
“Il rischio – si legge in una nota degli esponenti sindacali – è ormai quello di essere messi sotto accusa da delinquenti certi di avere la politica schierata a loro favore”.
I segretari chiederanno ai Prefetti di essere ricevuti per consegnare loro un dossier sugli istituti penitenziari siciliani.