Buoni spesa, online avviso sul sito istituzionale del Comune di Palermo

Beneficiari dell’iniziativa assistenziale, i nuclei familiari in condizioni di disagio e bisogno a causa dell’emergenza sanitaria

Il Comune di Palermo in soccorso dei nuclei familiari in stato di necessità a causa delle conseguenze dell’emergenza Coronavirus. 

A partire da oggi, 14 luglio, infatti, è possibile richiedere sul sito istituzionale del Comune (comune.palermo.it) i buoni spesa da utilizzare per acquistare beni di prima necessità quali alimenti, prodotti farmaceutici, per l’igiene personale e domestica e bombole del gas. 

I contributi erogati possono essere destinati anche al pagamento delle utenze e dei canoni di affitto

 

VOUCHER

Per ogni singolo nucleo familiare, i voucher avranno un valore unitario massimo di 300 euro (una sola persona), 400 euro (due persone), 600 euro (tre persone), 700 euro (quattro persone) e 800 euro (cinque o più persone).

Il Comune condurrà verifiche a campione sulla veridicità delle istanze ricevute ed eventuali false dichiarazioni, oltre a costituire reato per le autorità competenti, determineranno la perdita, per il nucleo familiare destinatario, di ogni diritto ai buoni spesa, con l’obbligo di restituire le somme percepite. 

L’ IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. I NUMERI

“Nessuno resterà indietro – affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giuseppe Mattina, titolare della Cittadinanza solidale – e nessuno sarà lasciato da solo ad affrontare questo momento di grave crisi economica che ha colpito migliaia di famiglie”. 

“Questo – aggiungono – è stato il nostro impegno fin dall’inizio della pandemia e questo resta l’impegno per i prossimi mesi, con un sistema trasparente ed efficace che renderà possibile per migliaia di famiglie, ancora una volta, affrontare l’emergenza con un significativo sostegno fornito dall’amministrazione comunale”. 

Grazie ai fondi erogati dalla Protezione Civile nazionale durante la quarantena, pari a poco più di 5 milioni di euro, il Comune di Palermo ha già assistito, con la formula dei buoni spesa, circa 13.500 famiglie, un dato che corrisponde a circa 50 mila persone

Tra questi nuclei familiari, ne figurano 500 non residenti in città. 

Altre 3.500 famiglie hanno beneficiato dell’assistenza alimentare diretta attraverso la fornitura di generi di prima necessità. 

Di fondamentale importanza, in tal senso, si è rivelata la collaborazione tra l’amministrazione comunale e alcuni Enti del terzo settore regolarmente accreditati quali Croce Rossa, Missione Speranza e Carità, Banco Alimentare, Banco Opere di Carità e Coreis. 

CONDIZIONI DI CORRESPONSIONE DEL CONTRIBUTO. COME OTTENERLO 

L’erogazione del buono spesa sarà affettuata, come è già avvenuto durante la quarantena, attraverso la tessera del codice fiscale che potrà essere utilizzata come un bancomat negli esercizi commerciali convenzionati o presso i punti Sisal per quanto riguarda il pagamento delle utenze. 

Il benefit sarà pagato per il periodo dell’emergenza, fino all’esaurimento dell’importo assegnato al Comune, ai nuclei familiari che si trovano in stato di indigenza. 

Le condizioni economiche dei nuclei familiari devono fare riferimento al mese di giugno 2020; i beneficiari dovranno confermarle mensilmente. 

L’istanza può essere presentata dall’intestatario della scheda anagrafica del nucleo familare; se impossibilitato, la stessa operazione potrà essere effettuata da un altro componente, che sia comunque residente o abitante nel Comune del nucleo familiare stesso. 

Chiunque abbia difficoltà a compilare l’istanza, può rivolgersi alle associazioni del Terzo Settore e di volontariato ubicate nel Comune che, a loro volta, potranno inviare la stessa istanza su delega del richiedente. 

Per accedere al contributo, è necessario che il nucleo familiare non percepisca alcun reddito da lavoro, nè da rendite finanziarie o proventi monetari a carattere continuativo di alcun genere; è altresi fondamentale che non risulti destinatario di alcuna forma di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo (REI, Naspi, CIG, pensione, indennità di mobilità, reddito di cittadinanza). 

Non saranno prese in considerazione le istanze dei nuclei familiari già destinatari di precedenti forme di sostegno pubblico, a qualsiasi titolo, con i quali si superino i parametri economici indicati.