Stop ad alcolici da asporto dopo le 20, le reazioni della politica: «Scelta inaccettabile»
Coro unanime: «Così si penalizzano ancora di più le attività commerciali»
Ancora misure contro la movida selvaggia a Palermo: il sindaco Leoluca Orlando ha firmato un’ordinanza con la quale si stabiliscono alcune misure di contenimento del caos notturno in alcune zone della città. In particolare si prevede lo stop agli alcolici da consumarsi all’esterno dei locali nelle ore successive alle 20. Ma non è questa la sola disposizione prevista dall’ordinanza firmata da Orlando. I locali, infatti, dovranno rivedere i loro orari di apertura che, secondo la disposizione contenuta nel documento del capo dell’amministrazione, non potrà essere prolungato dopo l’1,30 di notte.
Il provvedimento del primo cittadino accende il dibattito nella politica cittadina. E’ un coro unanime, o quasi, quello che si leva dai consiglieri comunali di Palermo. “Così si penalizzano ancora di più le attività commerciali”.
Palermo Live ha sentito il parere di alcuni esponenti politici per capire qual è l’orientamento di Sala delle Lapidi.
SABRINA FIGUCCIA: “COSI’ SI PENALIZZANO, ANCORA DI PIU’, LE ATTIVITA’ COMMERCIALI”
Perentorio il parere di Sabrina Figuccia (UDC) che in merito ha evidenziato “In un momento in cui ci troviamo di fronte ad una pandemia che, in Sicilia, sta assumendo dei toni sicuramente minori rispetto al resto d’Italia e del mondo, il sindaco non può, come sempre, essere come una sorta di Giano Bifronte, – sottolinea – che da un lato incoraggia le pedonalizzazioni, che come sappiamo portano i cittadini a frequentare ancora di più città, e a viverla in maniera molto attiva e dall’altra però pone delle restrizioni molto profonde alla vita notturna e a quelli che sono i locali. – conclude – Penalizzando così, moltissimo, le attività commerciali che già sono messe a dura prova rispetto a quelle che sono le loro necessità di tipo economico imprenditoriale.”
PAOLO CARACAUSI: “MISURA TROPPO RESTRITTIVA”
Anche nella maggioranza che sostiene l’amministrazione Orlando in Consiglio comunale c’è chi protesta. E’ il caso di Paolo Caracausi: “È un momento delicato per la maggioranza, non condivido la scelta di quest’ordinanza – ammette -, non so cosa abbia spinto il sindaco a firmarla e a proporla, potrebbe essere un accordo che esce fuori anche da un confronto con il prefetto, visto quello che è successo in passato. – conclude – . Mi sembra una misura troppo restrittiva, in questa fase, forse andava fatta qualcosa di più graduale”.
UGO FORELLO: “UNA SCELTA AUTORITARIA COSI’ E’ INACCETTABILE”
A esprimere gli stessi concetti è Ugo Forello, ex capogruppo al consiglio comunale di Palermo del M5s: “A me sembra, nel momento in cui stiamo tornando in una situazione di normalità, visto anche il numero dei contagi e visto il generale buon rispetto delle regole da parte dei cittadini palermitani, una decisione eccessivamente rigida e che non fa altro che colpire ulteriormente quella che è una categoria che è già stata danneggiata durante il periodo della crisi. Un elemento importante – continua – che vorrei sottolineare è la mancata condivisione nella presa della decisione”. Rincara la dose affermando: “Ritengo che decisioni del genere, comunque sia, vadano condivise con gli altri attori in campo. Una scelta autoritaria così è inaccettabile”
FERRANDELLI: “SIAMO IN UNA FASE DI CHIUSURA O IN UNA FASE DI RIAPERTURA?”
“A Palermo bisogna fare la pace con la testa e la pace con la città, dobbiamo capire se siamo in una fase di chiusura o se siamo in una fase di riapertura – queste le dure parole del capo dell’opposizione in consiglio Comunale Fabrizio Ferrandelli.
l’Italia ha deciso per una fase di riapertura, così da consentire alle attività produttive di ripartire, ai cittadini di potere circolare rispettando le disposizioni di sicurezza.
Così come sono aperti i centri commerciali, negozi e mercati , devono poter riaprire e lavorare anche tutte le altre categorie merceologiche.
Mi schiero a fianco degli esercenti che si vedono penalizzati dalla nuova ordinanza del sindaco di Palermo, che vuole vietare dopo le 20 l’asporto di bevande o di altri generi.
Non tutti hanno le tasche per i ristoranti, non tutti hanno le tasche per potersi sedere in attività con laboratorio.
Ci sono anche ragazzi e meno giovani che vogliono poter prendere una bibita e poterla portare da qualche altra parte, ci sono degli esercenti che vogliono lavorare.
Siamo nella fase di riapertura, questo non significa dover far venir meno la sicurezza e il controllo affinché le disposizioni di sicurezza vengano rispettate, ma chiedo al sindaco di Palermo di revocare immediatamente questa ordinanza”.
MOVIMENTO PARTITE IVA
Infine, abbiamo sentito Patrizia Marino, rappresentante per il Comune di Palermo del Movimento Partite IVA Italiane Unite:
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