“Il 7 ottobre, un avvocato del quale non conosciamo le generalità, ha comunicato all’Ordine professionale di Palermo di essere risultato positivo al Covid 19, descrivendo nei minimi dettagli e con lodevole precisione gli uffici e le aule di udienza frequentate negli ultimi dieci giorni”: a comunicarlo è Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia, che ha scritto una lettera al vertici del Tribunale e della Corte di Appello di Palermo chiedendo immediati chiarimenti e particolari a tutela della sicurezza e della salute pubblica.
“Si tratta di una notizia molto allarmante – spiega l’esponente sindacale, che da settimane ormai invita l’amministrazione a prendere provvedimenti per contrastare la diffusione del virus presso la cittadella giudiziaria – dinanzi alla quale, in primis, formuliamo al professionista i nostri migliori auguri di pronta guarigione, ringraziando sia lui che l’Ordine degli Avvocati di Palermo per la tempestività delle informazioni erogate, congiuntamente al senso di responsabilità e alla sensibilità dimostrate”.
Secondo il sindacato, a seguito dell’informazione trasmessa dal legale – che avrebbe transitato, per ragioni professionali, anche presso gli uffici del Giudice di Pace, uno dei luoghi a più alto rischio di contagio come denunciato da Farruggia nei giorni scorsi – non sarebbe stato fatto alcun intervento di sanificazione immediata dei locali dove l’uomo ha avuto accesso, descritti in modo molto preciso dallo stesso.
“Tutto ciò – afferma Farruggia – esporrebbe i dipendenti e gli avvocati stessi a un rischio molto elevato, pertanto chiediamo all’amministrazione del Tribunale di provvedere immediatamente a rendere esecutive le procedure sanitarie previste”.
Il segretario chiede ulteriori chiarimenti.
“La UILPA – prosegue – vuole sapere se l’ amministrazione ha già provveduto a comunicare ai dipendenti interessati il nominativo dell’avvocato in modo che ognuno possa stabilire se sia stato esposto a potenziali rischi e venga sottoposto ai test sanitari previsti ed eventualmente messo in quarantena precauzionale”.
“In tempi non ancora sospetti né drammatici come quelli attuali – conclude – la UILPA ha pubblicamente stigmatizzato le scelte adottate dall’amministrazione relativamente al rientro degli avvocati nelle aule e negli uffici: abbiamo sempre sottolineato la necessità di proseguire con il lavoro da remoto e sostenuto, come purtroppo si è verificato, che l’assembramento avrebbe determinato un aumento dei casi di contagio”.
Tra le varie richieste del sindacato, l’immediata fornitura al personale dei dispositivi di protezione individuale, a partire dai pannelli protettivi per chi quotidianamente opera a contatto con l’utenza esterna.