La UILPA Sicilia accusa la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate
La sigla sindacale sarebbe stata esclusa da un incontro tenutosi a Palermo il 5 agosto scorso, dedicato al rientro in ufficio dei lavoratori dopo l’esperienza dello smart working
Relazioni sindacali difficili e ostili tra la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Palermo e la Uil Pubblica Amministrazione Entrate Sicilia che, attraverso il coordinatore regionale Raffaele Del Giudice, lamenta il mancato coinvolgimento della sigla ai lavori di una riunione dedicata al tema della sicurezza dei dipendenti tenutasi lo scorso 5 agosto a Palermo. Nello specifico, come racconta Del Giudice, la UILPA Entrate aveva tempestivamente avvertito il direttore Laura Caggegi dell’impossibilità a partecipare all’assise sindacale che ha avuto quale oggetto la gestione del Covid – 19 in rapporto al rientro in sede dei lavoratori che, ad oggi, hanno svolto i loro compiti in regime di smart working.
La riunione, precisa il sindacato, riguardava anche la piena ripresa dei servizi esterni.
“Argomenti di fondamentale importanza – sottolinea il coordinatore regionale – che avrebbero dovuto essere dibattuti in presenza della UILPA che, tra l’altro, annovera il numero più consistente di iscritti presso la Direzione Provinciale, essendo stata la sigla più votata in occasione del rinnovo delle rsu”.
Invece, racconta ancora l’esponente sindacale, la riunione si è tenuta comunque, “screditando, di fatto, tutti i lavoratori iscritti alla UILPA Entrate”.
“Rammarica profondamente – aggiunge il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia – che la correttezza e la cortesia istituzionali che dovrebbero caratterizzare il rapporto tra la Dirigenza e chi rappresenta le istanze del personale siano venute meno: abbiamo persino ricevuto un’accusa a dir poco surreale, ovvero di perseguire una sorta di “strategia sindacale” in base alla quale avremmo addirittura ordito la nostra assenza alla riunione, ma non vi è niente di più falso poiché come gli stessi lavoratori ci riconoscono, abbiamo sempre improntato il nostro impegno alla trasparenza e alla lealtà, seppure nella legittima difformità di posizioni”.
“Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto nella delicata fase che stiamo attraversando e che registra, in Sicilia, nuovi contagi – affermano Farruggia e Del Giudice – è focale e non può essere sviscerato in assenza anche solo di una sigla sindacale: abbiamo sempre sostenuto l’opportunità di mantenere il lavoro agile laddove possibile ma, ora che il personale deve rientrare in sede, esigiamo tutte le misure di tutela e contrasto alla diffusione del virus previste dagli accordi sindacali vigenti”.
Nello specifico, la UILPA ritiene prioritari i termoscanner, i dispositivi di protezione individuale che devono essere disponibili quotidianamente in quantità adeguate e il mantenimento del distanziamento fisico.
Inoltre, la UILPA Sicilia ha sempre sostenuto l’opportunità di procedere con lo smart working, al netto delle funzioni indifferibili, anche oltre la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, sia in considerazione degli esiti positivi registrati che in relazione alla possibilità di lavorare alcune pratiche da remoto, favorendo la conciliazione tra i tempi della vita familiare e professionale.
“Chiediamo – conclude Farruggia – al direttore regionale Pasquale Stellacci, dimostratosi di recente particolarmente recettivo alla problematiche sollevate dal sindacato, di intervenire in virtù del suo ruolo per evitare un’ulteriore degenerazione delle relazioni sindacali, delle quali auspichiamo il ripristino in forma corretta nell’esclusivo interesse dei lavoratori”.