Polemica tra il viceministro Cancelleri e l’assessore regionale Falcone sui tempi di consegna del viadotto Himera, sull’autostrada A19 Palermo – Catania, crollato nel 2015 e i cui lavori di ripristino hanno avuto un iter tormentato. Il viceministro siciliano Giancarlo Cancelleri ha confermato che sarà riaperto entro fine luglio, di fatto polemizzando con l’assessore regionale alle infrastrutture Falcone che un paio di mesi aveva provocatoriamente annunciato che si sarebbe dimesso se davvero si fossero mantenuti gli impegni.
“Servivano non soltanto i rimproveri e la richiesta di risarcimento danni, ma anche la sfida delle mie dimissioni per convincere Anas e Governo nazionale a mettere una pezza sulla vergogna nazionale del viadotto Imera. Una vergogna che si vorrebbe trasformare in trionfo! In questi tre mesi, grazie alla mia sfida, è stata data un’accelerazione sino al punto di forzare su alcune norme, come ben comprendono gli addetti ai lavori, e ci auguriamo senza conseguenze negative. Bene, comunque, che l’opera si concluda come da noi auspicato. Purtroppo rimane la sola, nel desolante contesto in cui si trova l’intera autostrada Palermo-Catania, dilaniata da ben 42 cantieri sonnecchianti e 20 interruzioni abbandonate a loro stesse. Questa è la realtà sotto gli occhi di tutti: Governo e Anas brindano al calvario dell’A19”. Lo afferma in una nota l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, a seguito delle prese di posizione di esponenti M5s riguardo il cantiere del viadotto Imera, sull’A19 Palermo-Catania.
“Governo nazionale e Anas – prosegue Falcone – si stanno precipitando a completare meno di 300 metri di viadotto, fra grancasse e dirette sui social, dopo cinque anni di nulla. Finora, infatti, nei cantieri abbandonati da Anas e da Roma c’è stato solo il Governo Musumeci, a lavoro sulle soluzioni per scongiurare nuove incompiute. Dalla paralisi delle statali Palermo-Agrigento ed Agrigento-Caltanissetta o del viadotto Villano, le opere Anas in Sicilia sono una Via Crucis e, forse, servirebbe una dimissione al mese per dare finalmente una svolta a questi cantieri. Per quanto ci riguarda, stiano tranquilli i grillini: noi gli impegni li manteniamo, e infatti – conclude l’assessore alle Infrastrutture – anche da semplice deputato continuerò a lavorare per contrastare il malgoverno nazionale, a lavorare per ridare alla Sicilia dignità infrastrutturale, recuperando anni di abbandono e trascuratezza”.
Ma dal vice Ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri arriva la replica. “Il racconto che l’assessore regionale siciliano Marco Falcone si ostina a sostenere riguardo la ricostruzione del viadotto Himera – scrive in una nota – è oltremodo stucchevole. Riconsegnarlo dopo 5 anni sicuramente non è un vanto, purtroppo è la realtà dettata dai tempi delle procedure e della burocrazia sulla quale sono intervenuto personalmente e con un risultato tangibile: lo sblocco e la riapertura”.
“Infine – sottolinea ancora Cancelleri – invito l’assessore, ormai a meno di una settimana della riapertura dell’Himera, a dare un taglio alle polemiche, ammettere che minacciare le sue dimissione se il viadotto fosse stato pronto il 31 non è stata una bella uscita e nemmeno un bel messaggio per tutti i siciliani per cui la sfida deve essere sempre il raggiungimento di un risultato, un dovere soprattutto per la politica che governa la Regione. Ci vediamo il 31, perché l’Himera riaprirà, non perché qualcuno ha minacciato di dimettersi, ma perché qualcun altro ha lavorato senza sosta, con sacrificio e massimo impegno, perché la Sicilia merita di vincere tutte le sfide per un vero rilancio”, conclude il vice ministro Cancelleri.
Arriva la risposta dell’assessore Marco Falcone: “Ci dispiace di aver interrotto i sogni di Alice nel Paese delle meraviglie, riportando certi esponenti del Governo Conte alla dura realtà delle loro inadempienze. Sarebbe bene che giorno 31, prima di andare al viadotto Himera, qualcuno si faccia un giro sui 192 km della Palermo-Catania. Anzi, se riesce, quel qualcuno venga con il ministro De Micheli con cui è notorio non avere particolare feeling. Porti pure il presidente Giuseppe Conte, facendolo atterrare a Fontanarossa per poi raggiungere l’Himera lungo l’A19. Arrossirebbero dalla vergogna, catapultati in un’autostrada che sembra un videogioco, con trappole e tranelli da superare a ogni chilometro”.