«Viviana si è lanciata nel vuoto?» Prende campo l’ipotesi del suicidio

Non è stata una caduta accidentale dal traliccio e probabilmente nemmeno un omicidio intenzionale. Viviana si sarebbe tolta la vita da sola. E Gioele?

I primi risultati delle analisi porterebbero al suicidio. Viviana Parisi, dopo essersi scontrata con un camion dentro la galleria pizzo turdo, si è fermata nel piazzale di sosta dell’autostrada, è scesa con Gioele dalla macchina, è andata in mezzo alle campagne di Caronia, ha percorso circa 400 metri, poi sarebbe salita su un traliccio dell’Enel e si sarebbe buttata giù, mettendo fine al suo dolore interiore e alle sue angosce che duravano ormai da parecchi mesi. Le fratture riportate sono quelle tipiche di una caduta dall’alto, ma gli investigatori sembrano voler escludere l’incidente. Soprattutto per la posizione in cui è stata trovata Viviana, troppo composta per ipotizzare una caduta accidentale. 


Caronia: Viviava Parisi era già morta all’indomani della scomparsa, sotto il traliccio


CHE FINE HA FATTO INVECE GIOELE? 

Se per Viviana sembra probabile l’ipotesi del suicidio, tanti dubbi permangono agli inquirenti su come sia morto il piccolo Gioele. Il bimbo, di soli 4 anni, è stato ritrovato dilaniato a 200 metri di distanza dal traliccio e cinque giorni dopo rispetto alla madre. Come è arrivato fino a lì? C’è andato coi suoi piedi, lo ha portato in quel luogo Viviana prima di farla finita o quel corpicino è stato trascinato lì da animali selvatici? E, soprattutto, come è morto? È davvero stata la madre a negargli di crescere e di vivere la sua vita, o sono stati gli animali? C’è anche chi ipotizza che Gioele sia morto a causa dell’incidente e chi pensa ad un decesso dovuto a disidratazione. Un’altra ipotesi, che però comincia a perdere forza nelle ultime ore, è quella dell’omicidio. Viviana e Gioele, a quanto sembra non erano inseguiti da nessuno, pertanto è quasi da escludere che un assassino li aspettasse in mezzo alle campagne desolate di Caronia per mettere fine ai loro giorni.

La pista più logica sarebbe quella del matricidio, una parola orribile, a cui Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana, non vuole assolutamente pensare. Per lui e per il resto della sua famiglia, la donna, pur avendo avuto dei problemi di salute mentale nel periodo del lockdown, non avrebbe mai fatto del male al suo bambino. Forse proprio questa estrema sicurezza e la totale fiducia riposta nei confronti di Viviana, non hanno suggerito a Daniele Mondello, la mattina di quel maledetto 3 agosto, l’idea di impedire a sua moglie di uscire con Gioele in macchina per recarsi a Milazzo.