Il Nettuno Festival si è concluso, ieri sera, in piazza Castello, a Castellammare del Golfo, con il premio nazionale Ezio Zefferi, dedicato ad uno dei maggiori giornalisti e registi italiani che aveva scelto Castellammare del Golfo come sua seconda città. Nel 2010, infatti, ad Ezio Zefferi, gli è stata conferita la cittadinanza di Castellammare. Per questa prima edizione del premio, ideato e pensato da Angelo Butera, i premiati che rappresentano le principali attività di Zefferi sono stati: Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Giovanna Botteri giornalista Rai e Giovanna Velardi coreografa e danzatrice internazionale.
Nel corso della serata spazio è stato dato al mondo dello spettacolo, con ospiti che rappresentano alcune delle eccellenze artistiche in Sicilia: da Simona Trentacoste alla sassofonista, Francesco Buzzurro, Stefania Brandeburgo e Giovanna Velardi.
“Conservo un personale ricordo di Ezio Zefferi perché a fine anni Ottanta ricevetti anch’io il Premio cultura e tv a Scopello – spiega Angelo Butera, direttore creativo e ideatore della manifestazione – il ricordo di quella serata mi accompagna sempre soprattutto perché passai un paio d’ore a parlare delle due mie grandi passioni, Sanremo ed il calcio, con uno dei più grandi giornalisti dell’epoca Sandro Ciotti”.
Ezio Zefferi è stato un giornalista e regista teatrale italiano. Profugo dalla Tunisia, dopo la liberazione di Roma lavorò al Comando Alleato come interprete di francese. Cominciò a scrivere al Momento Sera e successivamente alla Gazzetta di Mantova dove seguì la famiglia riunitasi dopo la guerra. Nel 1954 partecipò al primo concorso per Teleradiocronisti indetto dalla Rai a Milano e nel gennaio del 1954 venne assunto cominciando a lavorare ai primi programmi realizzati dalla sede di Corso Semprione (Entra dalla comune, dedicato al mondo del teatro). Nella Rai di quegli anni i giornalisti facevano un po’ di tutto: radiocronisti sportivi e di cronaca, documentari radiofonici e televisivi. Nel 1956 si trasferì a Napoli, nel 1960 partecipò come radiocronista alle Olimpiadi per quanto riguarda soprattutto il pugilato.
In TV, nei primi anni Sessanta, fu la quarta voce del calcio, dopo Nicolò Carosio, Nando Martellini, Giuseppe Albertini, commentando qualche incontro di serie A o di serie B. In quegli anni realizzò vari documentari rintracciabili nelle teche Rai per programmi curati, tra gli altri, da Enzo Biagi. Trasferitosi a Roma si occupò dei Servizi speciali del Telegiornale succedendo a Sergio Zavoli. Nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 organizza le varie fasi della lunga diretta dello sbarco sulla luna da Roma con i giornalisti Tito Stagno, Andrea Barbato e il corrispondente dagli Stati Uniti Ruggero Orlando.
Dopo la riforma del 1976 partecipò con Andrea Barbato alla creazione del Tg2 e soprattutto delle rubriche giornalistiche di approfondimento di cui fu responsabile (TG2 Dossier, Grandangolo, Sestante…). Fu nominato Vicedirettore del TG2 e intanto coltivò la sua passione per la musica che lo porterà, una volta lasciata la Rai, alla nomina a Sovrintendente del Teatro Regio di Torino. Curò la regia di numerose opere liriche: La fanciulla del west a Verona, Rigoletto a Bari, Norma a Padova, La Bohéme e la forza del destino a Cagliari e molte altre ancora. Nel 2010 ottenne la cittadinanza onoraria a Castellammare del Golfo.
Il premio dedicato ad Ezio Zefferi è stato anticipato dalla mostra personale di Nicola Scafidi “Set cinematografici siciliani 1960 – 1970” e con il concerto “Per un pugno di film” per la direzione artistica di Angelo Butera e organizzato in collaborazione con il Comune di Castellammare del Golfo.