Giorgia Meloni ha detto che non vuole perdere tempo. Sono tanti e urgenti i dossier lasciati sul tavolo dal governo Draghi. A partire da quelli economici. Di sicuro saranno proprio questi a dover essere affrontati per primi. Il nuovo ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti li conosce già bene, visto che anche nel governo Draghi è stato in uno dei principali dicasteri economici.
L’impegno più immediato, sarà l’approvazione di un decreto “bollette” o, in alternativa, l’uso del decreto aiuti ter in discussione in Parlamento, per prorogare gli aiuti a famiglie e imprese. Fino ad oggi il governo Draghi ha speso quasi 66 miliardi per proteggere almeno in parte imprese e famiglie dall’aumento dei prezzi dell’energia. La Banca d’Italia ha spiegato che senza queste risorse l’inflazione sarebbe salita di un altro punto. Dunque la Meloni e Giorgetti ripartiranno proprio da qui, dalle bollette. Una parte delle misure emergenziali scadranno a novembre. Nell’ultimo consiglio dei ministri, Mario Draghi ha prorogato lo sconto sulle accise di benzina e diesel fino al 18 novembre. Quindi lo scudo dovrà essere ulteriormente allungato per evitare un rincaro immediato di 35 centesimi per gli automobilisti.
Ma a fine novembre verranno meno anche gli aiuti contro il caro bollette per le imprese. Si tratta del credito di imposta fino al 40 per cento sui costi energetici pagati dalle aziende ed estesi nell’ultimo decreto aiuti anche a bar e ristoranti con consumi a partire da 4 chilowattora. Ma dato il poco tempo a disposizione, è probabile che venga riconfermato così com’è. Per fronteggiare il caro-energia, per le famiglie il governo Draghi ha approvato due erogazioni, due bonus per le famiglie con redditi bassi. Il primo di 200 euro per i redditi fino a 35 mila euro è stata pagato a luglio. Il secondo di 150 euro per chi dichiara fino a 20 mila euro di reddito, sarà pagato a novembre. Nel prossimo decreto sarà introdotta una misura simile che sarà, molto probabilmente, pagata a dipendenti, pensionati e autonomi nel mese di dicembre. L’importo non dovrebbe discostarsi troppo da quelli decretati dal governo Draghi, ma molto dipenderà dalle risorse a disposizione.