Continuano a cadere missili su Kiev, mentre i carrarmati militari avanzano alla conquista della capitale ucraina, dove è iniziata la resistenza contro l’invasore russo. Sono stati distribuiti 18 mila fucili ai civili volontari. Comunque, secondo l’intelligence Usa, la caduta della città sarebbe imminente. Questione di giorni, forse addirittura di ore. Si segnalano scontri ed esplosioni in diversi quartieri. La popolazione rinchiusa nelle stazioni della metropolitana, trasformate in rifugi antiaerei, ed i militari ucraini e i volontari hanno deciso di combattere per resistere all’affondo russo. Secondo il canale televisivo statale Dom, il presidente Volodymyr Zelensky è a Kiev, e sta dirigendo personalmente la difesa della capitale.
Oltre 50 esplosioni e pesanti colpi di mitragliatrice sono stati segnalati nelle aree di Shulyavka e vicino allo zoo di Kiev. Sono stati anche segnalati forti spari vicino alla stazione della metropolitana Beresteiska, non lontana da una struttura militare ucraina.
Tutto ciò mentre è in atto un tentativo ucraino di negoziato, con le parti che starebbero cercando un compromesso su data e luogo. Per il governo il vertice tra i due leader dovrebbe tenersi in campo neutrale, in Polonia, a Varsavia. In questo momento sarebbero in corso le discussioni sulla data e il luogo dell’incontro. Tuttavia, ha avvertito Mosca, i colloqui “non cancellerebbero l’operazione militare speciale russa in Ucraina”. Il presidente ucraino Zelensky, si è detto disposto al dialogo. Dunque pronto al cessate il fuoco e ad accogliere le condizioni per la pace. «Il nostro obiettivo principale è mettere fine a questo bagno di sangue», ha detto. Secondo quanto riporta il Washington Post, Zelensky ha rifiutato l’offerta di aiuto degli Usa per abbandonare il Paese in maniera sicura, ed ha detto: «La battaglia è qui. Mi servono munizioni, non un passaggio».