A Mestre strage di giovani, 21 morti e 14 feriti: l’autobus trasportava turisti di un campeggio
L’autobus era un mezzo di linea adibito al trasporto dei turisti di un camping gestito a Marghera da cittadini cinesi
L’autobus elettrico precipitato ieri sera 3 ottobre dalla rampa di un cavalcavia a Mestre, in provincia di Venezia, trasportava una quarantina di persone. Il mezzo è uscito di strada, ha sfondato il guardrail ed è crollato per una quindicina di metri schiantandosi vicino alla ferrovia sottostante e prendendo poi fuoco. Almeno 21 i morti, tra cui due bambini, e 14 i feriti, di cui 4 gravissimi. Le vittime, la maggior parte in giovane e giovanissima età, sono di diverse nazionalità. A bordo c’erano turisti ucraini, tedeschi, francesi e croati. La loro identificazione è in corso.
L’autista, Alberto Rizzotto, 40 anni, sarebbe l’unico italiano tra le vittime. L’autobus era un mezzo di linea adibito al trasporto dei turisti di un campeggio gestito da cittadini cinesi a Marghera, il camping Hu. L’ipotesi principale è il malore di chi era alla guida: infatti non ci sono segni di frenata. Ma ovviamente al momento non si può escludere nulla, come un guasto o una sbandata per cause da appurare. Si saprà di più dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e delle videocamere interne del bus.
Un soccorritore: “Tragedia di giovani”
I vigili del fuoco hanno impiegato molte ore per estrarre i corpi. “Ci sono tanti morti, troppi”, ha detto uno di loro. Uno dei capi soccorritori che si trovava sul luogo invece ha commentato dicendo: “L’impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte ad una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto”. Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare. Sul posto si sono recati una sessantina di mezzi dei vigili del fuoco e decine di ambulanza. Per molte ore non è stato possibile rimuovere l’autobus perché c’era il rischio di un nuovo incendio. Il bus disponeva infatti di una doppia alimentazione, elettrica e a metano, e si sono dovute raffreddare le batterie per evitare che le fiamme riprendessero vigore. I vigili del fuoco hanno comunque provveduto oggi, nelle prime ore del mattino, alla rimozione del mezzo precipitato.