Ieri pomeriggio è andata in scena a Novara la protesta dei No Green Pass. Hanno sfilato in centro sotto i palazzi del Comune, della provincia e della Prefettura. In tanti indossavano pettorine che ricordavano le tute a righe fatte di stracci dei deportati di Auschwitz. Inoltre erano aggrappati a una corda inframezzata di nodi, per ricordare il filo spinato che abbondava nei lager. Qualcuno aveva anche anche un numero appiccicato sulla pettorina. Scimmiottando le divise e le tragiche condizioni dei prigionieri di Auschwitz.
La macabra rappresentazione ha suscitato la dura reazione della Comunità ebraica. All’Ansa Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, unione delle comunità ebraiche italiane, ha detto: «Davanti a farneticazioni come quelle di Novara non è possibile invocare la libertà d’espressione garantita dalla Costituzione. Paragoni impossibili come quello cui abbiamo assistito costituiscono un assoluto abuso e un’offesa alla Memoria, che non è solo Memoria ebraica ma patrimonio comune di una società e civiltà. Come spesso denunciato in questi mesi e anni, un presidio valoriale sempre più a rischio e il cui persistente oltraggio a rischio mette anche il nostro futuro».
Sono arrivate anche vibrate reazioni dalla politica. Il deputato dem Emanuele Fiano ha scritto: «Abbiamo cresciuto una parte di popolo nell’ignoranza più abissale. Novara, manifestazione No Green Pass, i manifestanti sfilano vestiti da prigionieri dei Lager nazisti. Non hanno idea della storia. Noi si purtroppo, e sappiamo che quando poi dovesse prevalere l’ignoranza». Il ministro Speranza, intervenuto a “Mezz’ora in più”, riferendosi alla protesta di Novara, ha detto: «Ho visto immagini nelle ultime ore che mi hanno scioccato, manifestazioni che richiamano ai campi di concentramento sono fuori da ogni grazia di Dio». Poi ha aggiunto: «Parlare di “dittatura sanitaria” vuol dire usare una “parola impropria che va usata con prudenza”.