Attese infinite e lunghe code per il rinnovo della carta d’identità a Palermo o la ristampa per chi l’ha smarrita. Certe cose sembrano non cambiare mai, nonostante i nuovi uffici e i maggiori turni di lavoro, e i cittadini sono esausti.
Un lettore ci racconta la sua esperienza per mezzo di segnalazione. “Gentile Redazione, scrivo per segnalare i tempi da calende greche che ci vogliono per fare una carta di identità a Palermo. Giovedì scorso mi reco presso la sede della Quinta Circoscrizione, a Borgo Nuovo, per rifate la tessera che ho smarrito. C’è il turno dedicato, per i casi d’emergenza. Sono decimo e sono le 8.15. Le procedure sono molto lente, dopo quasi quattro ore arriva il mio turno. Ma l’operatore mi blocca subito dicendo che la foto che avevo presentato non andava bene perché era più vecchia di due mesi. Per onor di cronaca, secondo le linee guida ministeriali la foto per la carta d’identità non deve superare i sei mesi da quando è stata fatta. L’operatore non ci ha voluto nemmeno tentare e non ha cercato di trovare una soluzione. Ero disposto pure ad andare a rifare le foto e tornare, ma mi è stato risposto che c’erano altre persone e non avrebbe fatto in tempo (dopo di me era rimasta una persona)”.
“Vado via arrabbiato e in ritardo pure a lavoro. Ritorno il lunedì alle 9, sempre a Borgo Nuovo, con nuove foto per evitare altri problemi. Ho il numero 11 ed eravamo al 5. Sembrava la volta buona con il turno che procedeva più velocemente, ma ho parlato troppo presto. Si blocca tutto e alle 11 ancora doveva entrare il numero 7. Gli addetti mi dicono che prima del mio turno almeno un’altra ora passerà. Decido di andare via perché rischiavo di fare tardi nuovamente a lavoro. A questo punto, cerco qualche altra Circoscrizione dove fare la carta d’identità senza prenotazione. Decido di andare a Boccadifalco, sono diciottesimo. Dalle 14.30 lì, riesco a fare la carta d’identità alle 17.15. Sicuramente non velocissimi, ma organizzati bene con una postazione dove erano in due operatori a collaborare e poter sbrigare le pratiche più rapidamente possibile. In questi tre giorni di attese, ho visto anche i grossi disagi per persone disabili costrette a turni infiniti d’attesa. Non è giusto, non è umano. Non è solo questione di sistema e burocrazia, ma anche di personale non sempre adatto a determinate situazioni”.
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