Nel tempo del coronavirus, a Palermo, anche le consuete percentuali di reati commessi hanno accusato cadute o crescite: praticamente una mutazione. Si sta verificando che, alcuni crimini, sono “vittime” delle circostanze che si sono determinate con le misure di emergenza anti Covid-19. Sono quasi scomparsi dal panorama delinquenziale per esempio i borseggi, che hanno avuto un calo del 70 per cento rispetto al periodo gennaio-febbraio 2020. Di scippi neanche se ne parla, troppi controlli nelle strade.
Probabilmente a causa della convivenza forzata degli ultimi due mesi, sono di contro aumentati quei reati che in genere sono tutti inclusi nella sfera della violenza sessuale. Sono quelli che spaziano dal maltrattamento all’abuso. La percentuale di crescita è consistente: quasi il 60 per cento in più rispetto a quella riscontrata all’inizio dell’anno. Le denunce sono passate da 5 a 8.
Secondo i dati della questura di Palermo, riguardanti tutta la provincia, come riporta Repubblica, dopo la chiusura per coronavirus gli omicidi sono diminuiti del 50 per cento, e dell’80 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche per le estorsioni c’è stata una flessione delle denunce del 50 per cento, così come i danneggiamenti sono diminuiti del 46 per cento rispetto ai due mesi d’inizio d’anno. Tempi magri anche per i pusher. Con le strade vuote ed il maggiore controllo, lo spaccio è diminuito del 34 per cento, mentre c’è stato un vero crollo dei furti su auto: meno 74 per cento.
Il questore di Palermo Renato Cortese, in proposito ha detto: «Certo, con la gente a casa i ladri non avevano a chi rubare. Però, con i dati di questa settimana di riapertura si registra già una crescita, soprattutto per quanto riguarda i tentativi di furto e le aggressioni a scopo di rapina in strada. La gente è fuori anche nelle ore serali per una passeggiata. Comunque la ripresa è in sicurezza: il controllo territoriale è solido».