A Palermo il Muro della Legalità più lungo d’Italia: l’inaugurazione al Capo

L’opera è stata realizzata dagli artisti dell’associazione Calapanama, vivace realtà culturale del capoluogo che dal 2021 riunisce diverse personalità artistiche al suo interno

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Sarà inaugurato l’11 luglio il Muro della Legalità realizzato nel quartiere Capo di Palermo dagli artisti dell’associazione Calapanama. Un’opera di cui Palermo Live aveva già parlato qualche tempo fa, quando era ancora in corso di realizzazione.

“Stiamo tentando di finirlo per il 23 maggio, anche se forse i tempi tecnici non ce lo consentiranno”, ci aveva allora spiegato  Nino Gambino, presidente della vivace realtà culturale che dal 2021 riunisce diverse personalità artistiche al suo interno. Ora che l’opera è stata ultimata, c’è la data ufficiale dell’inaugurazione, che si terrà quindi tra qualche settimana.

A Palermo il Muro della Legalità più lungo d’Italia

Quello realizzato al Capo è il Muro della Legalità più lungo d’Italia. L’idea nasce da un residente della zona, continuamente attratto da un muro spoglio lungo la via San Gregorio. Da lì la proposta all’associazione e poi i permessi di rito. La Soprintendenza ai Beni Culturali ha infatti approvato il progetto, così come il Comune di Palermo. Sponsor sono il colorificio di Giuseppe Di Maria, Kolura di Pino Cirasa e Tuareg di Vincenzo Lo Cascio. Infine, il Coime ha provveduto a transennature, teli e tutto il materiale utile a mettere l’area in sicurezza.

Così sono partiti i lavori. Il progetto è ambizioso: 26 personaggi si stagliano sul muro lungo 65 metri e altro circa 2, di fronte alla caserma dei Carabinieri. Si tratta di vittime della mafia: da Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e le loro scorte, a Carlo Alberto dalla Chiesa, Peppino Impastato e Pippo Fava.

All’opera ben 13 ritrattisti: Nino Gambino, Antonino Sancarlo, Iole Spasari, Domenico Guzzetta, Totò Calò (direttore artistico), Giusy Megna, Salvatore Maltese, Aurelio Cartaino; Simonetta Genova, Caterina Trimarchi, Caterina Zaffora, Vincenzo Roberto Gatto, Ignazio Pensovecchio, Armando Guarneri, Giovanni Messina.

Un’opera che, nonostante la drammaticità dei fatti a cui riporta, si contraddistingue per i suoi colori vivaci. Anche in questo c’è un significato. “È giusto ricordare e non è mai abbastanza – commenta Gambino -. Abbiamo però voluto smorzare la tragedia con questo muro colorato e allegro in contrapposizione alla drammaticità di questi personaggi. Un muro che ci fa dimenticare la tristezza e i momenti brutti di questa città. Se ci siamo riusciti? Ai posteri l’ardua sentenza. Credo che sarà un luogo di aggregazione, che i turisti verranno a vedere questo che sarà il Muro della Legalità più lungo d’Italia. Che ben vengano gli artisti che riescono a fare qualcosa di bello per la comunità”.

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