Ancora scontro tra il leader di Azione Fabio Calenda e la Nuova Dc. Durante la presentazione del suo libro a Palermo acceso scontro con il segretario della Nuova Dc Stefano Cirillo. Non sono mancati i momenti di tensione: “Il caso di Cuffaro non è il caso di uno che forse ha fatto, è il caso di uno che è stato condannato in via definitiva per favoreggiamento dei mafiosi – ha detto Calenda – e in un Paese che non è un Paese del terzo mondo una persona del genere non ha la faccia di presentarsi in pubblico per il resto dei suoi giorni – afferma Calenda – non si rimette a fare politica perché se è così per favore non celebriamo Falcone e Borsellino come grandi eroi. Ce ne stiamo tutti in silenzio e diciamo che va bene tutto”.
Poi Calenda si alza in piedi e continua ad attaccare Cuffaro: ““Uno che torna e dice, sì guarda io ho favorito i mafiosi, ma adesso ho 140mila voti… e tieniteli. Duecentomila… me ne fotto – continua Calenda -. In nessun Paese civile, in nessun posto come la Sicilia che ha avuto i morti che ha avuto, uno oserebbe dire ho 140mila voti. Tu non hai niente. Perché i voti sono liberi e non ti devi permettere, per dignità dei siciliani, di dire che controlli 200mila voti…non controlli un beato nulla, perché i voti sono dei cittadini”.
A questo punto il segretario della Dc Cirillo, anche lui alzandosi in piedi, ha duramente replicato: “Lei pensa che 200mila persone si facciano controllare? Lei offende l’intelligenza dei siciliani. Lei non può dire che si tratta di voti mafiosi. Si deve vergognare di quello che sta dicendo. Si ricordi che lei è stato eletto nel 2019 anche con i voti anche della Chinnici”. Poi i relatori hanno interrotto il confronto e continuato con la presentazione del libro di Calenda “Il Patto”.