A Palermo sospensioni in arrivo per più di cento medici non vaccinati

Nei prossimi giorni oltre cento medici della provincia di Palermo potrebbero essere sospesi perché non vaccinati e quindi privi del Green pass obbligatorio per accedere nel proprio posto di lavoro

Per quanto riguarda la sospensione di medici e infermieri non vaccinati, in Italia non c’è un andamento uniforme. Infatti ci sono province come Milano e Torino che hanno già sospeso, rispettivamente, 300 e 200 medici. Mentre in altre province, come ad esempio Palermo e Bari, fino ad adesso nel personale sanitario si riscontrano pochissime sospensioni. Questo perché in alcune aree del Paese l’eventuale indisponibilità di medici e infermieri potrebbe mettere in seria difficoltà l’erogazione delle prestazioni sanitarie. Questo fino ad ora, in quando pare che, per quanto riguarda il Palermitano, nelle prossime settimane potrebbero essere sospesi oltre cento medici della provincia perché non vaccinati e quindi privi del Green pass obbligatorio per accedere nel proprio posto di lavoro.

L’ALLARME DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE E LA PRECISAZIONE DI AMATO

Come si legge nel Giornale di Sicilia, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, ha recentemente lanciato in proposito un allarme. Ha denunciato che in Sicilia, rispetto ad altre regioni, si seguirebbe una linea più morbida nelle richieste di sospensione. «I medici no vax sono circa 1.500 su base nazionale – ha detto Anelli -. Riscontriamo, però, gravi difformità territoriali nell’applicazione della legge e nella loro sospensione. Da qui l’inerzia delle Asl a intervenire. Per questo crediamo che il controllo debba essere affidato agli Ordini professionali».

Ma secondo il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, la realtà siciliana è un’altra. «Da noi non ci sono stati ritardi o lentezze ─ ha precisato Amato ─. Semmai i controlli e le procedure sono più accurate a differenza di altre parti d’Italia. Altrove i sanitari vengono subito sospesi per poi essere riammessi perché magari nel frattempo si erano già vaccinati. Il rapporto tra l’Ordine dei Medici di Palermo e il responsabile del dipartimento di Prevenzione dell’Asp è stato attento e di grande collaborazione. Così come quello con le azienda sanitarie. I procedimenti sui colleghi che rifiutano di vaccinarsi o che non rispondono alle richieste di informazioni scattano solo dopo una serie di ripetute ricognizioni e verifiche».