Poche certezze e tanti i punti da chiarire sul naufragio della Bayesian avvenuto lunedì all’alba a Porticello, a largo di Santa Flavia in provincia di Palermo. A bordo c’erano 22 persone, 7 sono morte. La Procura di Termini Imerese ha aperto, al momento, un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo e omicidio plurimo colposo. “Non escludiamo nulla”, ha detto il Procuratore Capo della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, intervenuto in conferenza stampa questa mattina presso il Tribunale del comune palermitano. “Siamo solo nelle fasi iniziali delle indagini, gli sviluppi potrebbero essere di qualunque tipo”. Adesso l’obiettivo è cercare di capire cosa sia successo quella tragica notte e come sottolineato dallo stesso Cartosio “sarebbe ancora più doloroso che lo sviluppo delle indagini dimostrasse che questa tragedia terribile è stata causata da comportamenti non perfettamente in ordine a quelle che sono delle responsabilità che ciascuno deve avere nella gestione della navigazione”.
Il veliero è affondato a poppa e poi si è adagiato sul lato destro, come ha chiarito il Comandante dei provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra intervenuto in conferenza stampa a Termini Imerese. “Le vittime si sono rifugiate nelle cabine del lato sinistro dove si erano formate le ultime bolle d’aria. I primi cinque corpi sono stati trovati infatti nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato”. Saranno le indagini a chiarire se le cinque vittime sono state trascinate dall’acqua nella stessa cabina o meno.
Lo yacht era composto da sei cabine, tre sul lato destro e tre sul sinistro. Le imbarcazioni, sia quella olandese che il Bayesian potevano stare in quel punto di mare. Non c’era nessun divieto e dalle previsioni meteo “non era prevista nessuna burrasca quella sera” ha precisato Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di Porto di Palermo
“È stato un evento improvviso, probabilmente si tratta di un downburst (Cos’è il downburst?)- ha detto il pm Raffaele Cammarano che coordina le indagini. “Saranno valutati diversi aspetti che serviranno a chiarire i punti oscuri di questa tragedia”. I passeggeri del veliero erano stati a Cefalù la domenica e poi si sono diretti verso Porticello. “In plancia – ha assicurato il sostituto procuratore Cammarano – c’era un uomo dell’equipaggio, quando è avvenuto il nubifragio“.
Sul fatto che nessun superstite sia stato sottoposto ad alcol-test o drug test il pm ha precisato: ” Erano molto provati, sotto choc e avevano bisogno di cure”.
Ora per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto la notte tra domenica e lunedì sul Bayesian, è fondamentale recuperare il relitto. I tempi non saranno affatto brevi. Come annunciato dal comandante Macauda, si procederà prima allo svuotamento dei serbatoi per evitare inquinamento ambientale. Potrebbe essere svolto tutto in otto settimane, ma dipende dalla fase preliminare e successivamente presentazione del piano di recupero.
L’imbarcazione sarà recuperata dal gestore stesso della Bayesian, “Revtom Ltd” che avrà a carico tutte le spese. Una volta riportato a terra il veliero, qualsiasi cosa che verrà trovata al suo interno utile alle indagini sarà posta sotto sequestro, così come specificato dal pm Cammarano. “L’attività d’indagine si fonderà sul recupero, le analisi e gli accertamenti sul relitto ci permetterà di dare delle risposte a quesiti che attualmente rimangono non conosciuti”, ha concluso.
La Procura di Termini Imerese al momento ha aperto un’inchiesta contro ignoti. Gli investigatori non vogliono procedere in maniera frettolosa. “Bisogna individuare quali profili di responsabilità che sono stati violati. Ci potrebbero essere responsabilità ascrivibili al solo capitano, a tutto l’equipaggio, ai costruttori della nave, o anche a chi era di sorveglianza” ha precisato Cartosio a chi gli chiedeva il perché il capitano non risulta tra gli indagati. “Io Procuratore della Repubblica devo ritenere verosimile la sussistenza dei reati di omicidio colposo e naufragio colposo. Dopodiché si tratta di inquadrare una responsabilità a carico di qualcuno. Tutto questo impone delle riflessioni, in base anche alle risultanze” ha continuato Cartosio. “Potremmo anche iscrivere nel registro – conclude – gli eventuali indagati prima del recupero del veliero“.
I superstiti del naufragio sono liberi di tornare in patria, ma dovranno rimanere a disposizione delle autorità italiane. Non vale lo stesso discorso per il capitano della Bayesian, James Cutfield che sarà risentito dagli investigatori nei prossimi giorni.