Abbonamento Amat, da ottobre i giovani potranno viaggiare a prezzo scontatissimo su tutte le linee
L’Amat ha scelto di favorire la parte più giovane della popolazione, ma non è escluso che anche i lavoratori in futuro possano godere della stessa formula
L’ex municipalizzata Amat, in accordo con il Comune, da lunedì 2 ottobre lancia una nuova formula di abbonamento riservata a tutti gli under 27. Il titolo di viaggio sarà riservato ai ragazzi tra 11 e 27 anni, costerà 100 euro, sarà valido 9 mesi e permetterà di usare tutte le linee di bus e tram. Questo per spingere i ragazzi verso una cultura del trasporto pubblico, con un occhi anche alle casse aziendali. Secondo uno studio realizzato da Amat su dati Istat, ipotizzando che appena il 10% della fascia di popolazione interessata, quindi 21.500 persone, decida di acquistare questa formula, l’ex municipalizzata ricaverebbe un introito da 2 milioni e 150 mila euro. Ovvero quasi quattro volte il fatturato del 2022, che per un titolo di viaggio simile, riservato agli studenti, è stato di poco meno di 600 mila euro.
Amat, il nuovo abbonamento dedicato ai più giovani
Questo nuovo abbonamento riservato agli under 27 è una piccola rivoluzione. Attualmente esiste una formula simile, che però è rivolta soltanto agli studenti, ma è più cara. Prevede un costo di 15 euro al mese, 42 per 3 mesi, 80 per 6 e 150 euro per un anno, ma è limitata soltanto a 4 linee, a scelta tra bus e tram. Nel 2022 gli abbonamenti venduti con questa formula sono stati poco meno di 17 mila complessivamente. Circa 9mila studenti si sono indirizzati verso la soluzione mensile, che è risultata la più preferita, mentre la soluzione annuale non è piaciuta molto. L’hanno richiesta solamente in 255. Partendo da questi dati l’azienda ha pensato al nuovo abbonamento.
Possibile nel futuro anche per i lavoratori
L’azienda, di concerto col sindaco Roberto Lagalla, con l’ormai ex vicesindaco Caterina Varchi e con l’assessore alla Mobilità sostenibile, Maurizio Carta, ha scelto di favorire la parte più giovane della popolazione e di puntare quindi sugli spostamenti cittadini. Non è escluso che in futuro, con la stessa logica, si possa anche spostare l’attenzione sui lavoratori, potenziando i servizi dove serve e permettendo così a migliaia di persone di non usare la macchina come succede già da anni in tante città europee. Significherebbe inquinare meno risparmiando.