Firmato accordo Stato – Regione, sgravi fiscali a chi investe in Sicilia

A firmare l’intesa il governatore Nello Musumeci e il ministro dell’Economia Daniele Franco: eccone il contenuto

musumeci

Sottoscritto il nuovo accordo in materia di finanza pubblica 2022-25 tra Stato e Regione Siciliana. A firmare l’intesa il governatore Nello Musumeci e il ministro dell’Economia Daniele Franco.

“La Sicilia, sul piano dei rapporti finanziari con il governo centrale, è passata da una posizione remissiva e indefinita a un ruolo di coprotagonista, in una cornice di chiare e precise responsabilità reciproche”. Così ha dichiarato il presidente della Regione, soddisfatto per l’intesa raggiunta.

L’accordo Stato – Regione Siciliana

L’intesa permetterà alla Regione Siciliana di conseguire significativi risparmi di spesa, incrementi delle entrate, l’introduzione della fiscalità di sviluppo e la razionalizzazione di alcune rilevanti poste di bilancio. Il contenuto dell’accordo si può riassumere in sei punti:

Svantaggi strutturali dalla condizione di insularità

1. L’intesa raggiunta, trasfusa nel disegno di legge di bilancio dello Stato 2022, adesso all’esame del Senato, dopo un lungo negoziato tra le strutture del Mef e quelle dell’assessorato all’Economia, consente di conseguire un abbattimento del concorso alla finanza pubblica di 200 milioni di euro, riducendo così il contributo a 800 milioni euro all’anno a decorrere dal 2022, rispetto al miliardo di euro imposto sino al 2021. Sempre a decorrere dall’anno 2022 viene attribuito alla Regione anche l’importo di 100 milioni di euro all’anno (pari a una quota delle risorse previste dall’articolo 1, comma 806, della legge 30 dicembre 2020, n. 178), a titolo di acconto per la definizione delle norme di attuazione in materia finanziaria e per la compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità

Si tratta non solo del primo formale riconoscimento della compensazione finanziaria relativa alla condizione dell’insularità in termini permanenti nell’ordinamento giuridico italiano, in linea con le iniziative portate avanti dal Governo Musumeci sulla determinazione dei costi della condizione di insularità, ma di una riduzione che, complessivamente, garantisce alla Regione il sostanziale ritorno ai saldi del 2012; quando il concorso finanziario regionale iniziò a crescere incessantemente sino a raggiungere la cifra di 1,3 miliardi di euro annui nel 2017. In sintesi, rispetto a quell’anno, l’intesa consente la riduzione di trasferimenti in favore dello Stato al 2022, anno di conclusione della legislatura, di circa 1,5 miliardi di euro, mentre sino al 2025 la riduzione complessiva raggiungerà i 3,5 miliardi di euro. L’accordo rende altresì immediatamente disponibile anche l’importo di 66 milioni di euro per il 2021, essenziale per le variazioni di bilancio all’esame dell’Ars.

Un termine invalicabile

2. Quanto convenuto tra la Regione ed il Governo centrale prevede poi un primo termine (maggio 2022) per la definizione di intese finanziarie con riguardo ad importanti voci di bilancio (IVA, F24, Split payment, bollo, ma sopratutto con riferimento alla sin qui irrisolta partita delle accise), di questioni aperte da anni, ma soprattutto indicano un termine invalicabile (“entro e non oltre il 30 giugno 2022, con effetti a partire dall’anno 2023”) per la complessiva definizione della nuova normativa di attuazione dello Statuto in materia finanziaria. Tale adempimento appare imprescindibile per superare un assetto, risalente al 1965; che, con le compartecipazioni tributarie concordate nella precedente  legislatura – come precisato dalla Corte dei conti – non garantisce più alla Regione la copertura delle spese per le funzioni statutariamente attribuite, determinando una sorta di “insostenibilità dell’autonomia”, incompatibile i principi della Costituzione.

Quota di ripianamento

3. Le parti si sono altresì impegnate a modificare, con apposita norma di attuazione da definire in seno alla Commissione paritetica, l’articolo 7 del d. lgs. 27 dicembre 2019, n. 158, al fine di rinviare 211 milioni di euro da ripianare nell’esercizio 2022 (pari a circa la metà dell’importo relativo alle quote ordinarie di copertura del disavanzo accertato con l’approvazione del rendiconto 2018) al secondo esercizio successivo a quello di conclusione del ripiano originariamente previsto; stabilendo che la quota di ripianamento per il 2022 sia oggetto di rinvio applicata al primo esercizio del bilancio in corso in aggiunta alle quote ordinarie del recupero del disavanzo.

Incentivi e contributi

4. Giunge poi finalmente a compimento l’obiettivo, indicato dal Governo Musumeci tra gli obiettivi programmatici, di conseguire l’attuazione della fiscalità di sviluppo fine di favorire l’insediamento di imprese e cittadini europei ed extraeuropei nel territorio della Regione Siciliana. Un aspetto che trova fondamento nello Statuto regionale. La previsione, nel riconoscere l’autonomia tributaria della Regione, le attribuisce relativamente ai tributi erariali per i quali lo Stato ne prevede la possibilità, nel rispetto delle norme Ue, di modificare le aliquote “in diminuzione fino ad azzerarle; prevedendo esenzioni, detrazioni e deduzioni, con particolare riguardo ad interventi diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale”. Si dispone, inoltre, che la Regione possa autonomamente concedere, nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, incentivi e contributi da utilizzare in compensazione fiscale.

Liberi consorzi e città metropolitane

5. Un ulteriore elemento di novità, che anch’esso trova un riscontro normativo adesso nel d. d.l. di legge di bilancio statale, si rinviene nell’estensione dell’assegnazione di risorse straordinarie per investimenti ai liberi consorzi ed alle città metropolitane in manutenzioni straordinarie per scuole e strade già riconosciute nel 2018. Si parla di 540 milioni di euro dal 2019 al 2025, dei quali residuano ancora 400 milioni di euro, da assegnare in quote da 100 milioni di euro annui sino alla scadenza dell’accordo. Potranno così essere utilizzati anche “per immobili ed opere di prevenzione idrauliche e idrogeologiche da danni atmosferici”. Estensione che risulta particolarmente rilevante per quanto accaduto nei territori siciliani.

Commissione tecnica

6. Infine per quanto concerne la rilevazione dei fabbisogni e dei costi standard nonché, in un’ottica condivisa e nel rispetto delle prerogative costituzionalmente riconosciute, per definire le capacità fiscali, i livelli essenziali delle prestazioni, gli obiettivi di servizio della Regione e dei propri enti locali si stabilisce che a decorrere dal 2022, la Regione partecipa ai lavori della Commissione tecnica per i fabbisogni standard con propri rappresentanti.

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