Disagi in vista in due zone di Palermo e nei comuni della fascia costiera nord della provincia, a causa della presenza di acqua torbida nell’invaso Poma. Per fronteggiare il nuovo blocco dell’impianto di potabilizzazione di Partinico e la contemporanea interruzione da parte di Enel del prelievo dal lago di Piana degli Albanesi, l’Amap ha predisposto un piano di emergenza per garantire la distribuzione idrica minima a tutti i comuni.
Il piano di Amap prevede che per due macro-aree ai limiti nord-ovest e sud-est della città, si provveda alla turnazione della distribuzione (due giorni sì e due giorni no) a partire da domattina e fino a cessata emergenza. Così facendo, si dovrebbe ridurre il rischio che tutta la fascia che va dai quartieri pedemontani di Palermo fino a Carini resti del tutto priva di acqua.
“L’invaso Poma rappresenta il punto di maggiore criticità del sistema di approvvigionamento di acqua potabile della città di Palermo e dei comuni della fascia costiera. Dalla diga Poma, attraverso l’acquedotto dello Jato, arrivano normalmente a Palermo circa 750, dei 3.500 litri al secondo necessari per il regolare approvvigionamento della città”. Lo ricorda l’Amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino.
Una vulnerabilità che, come scrivono i tecnici dell’Amap, scaturisce dalle improvvise e repentine variazioni della torbidità delle acque prelevate. Un fenomeno che avviene sempre più di frequente a seguito di eventi meteo eccezionali. Di Martino spiega: “A questa criticità si sta aggiungendo da qualche giorno l’ulteriore problema della chiusura del prelievo da Piana, con una ulteriore riduzione quindi di circa 250 litri al secondo”.
In termini pratici, ecco i turni nell’erogazione dell’acqua validi da domattina e almeno fino a domenica.
Per tutte le utenze sensibili, come ospedali, scuole, caserme, aeroporto, l’Amap ha preso contatto con i responsabili, per valutare lo stato delle riserve (che sono di solito stimate fra 3 e 4 giorni). In ogni caso sarà attivato dove necessario un servizio di autobotti.
L’Amministratore di Amap sottolinea che “Siamo di fronte ad una situazione eccezionale che però rischia di ripresentarsi spesso, per il cambiamento dei tempi e la violenza delle precipitazioni. Per questo chiederemo alla Regione di poter avviare un tavolo di confronto, che individui soluzioni strutturali di medio-lungo periodo. Eventualmente anche sfruttando le opportunità offerte dai fondi di finanziamento europei”.