Addio a Chick Corea, leggenda del jazz di origini italiane

Negli anni sessanta aveva suonato nella band di Miles Davis collaborando con alcuni dei suoi album più famosi

Il pianista era nato negli USA settantanove anni fa

 Una rara forma di tumore, scoperta solo di recente, se lo è portato via a settantanove anni.

Figura centrale nello sviluppo del jazz nel dopoguerra, il leggendario pianista e tastierista statunitense Chick Corea è morto a Tampa Bay, in Florida, dopo una vita interamente dedicata alla musica. Genio prolifico, nel corso della sua fulgida carriera ha pubblicato oltre ottanta album e vinto ben ventitré Grammy Awards – è stato nominato sessantasette volte – che, a buon diritto, lo hanno collocato nell’Olimpo dei grandi.

Composizioni come “Spain”, “Miles High” e “La Fiesta” sono ormai considerati classici del jazz. Il suo secondo album “Now He Sings, Now He Sobs” del 1968 è una pietra miliare.

Negli anni settanta aveva fondato Return to Forever, uno dei maggiori gruppi del movimento jazz-fusion.

IL MESSAGGIO AI FANS

“Voglio ringraziare tutti coloro che durante il mio viaggio mi hanno aiutato. Mi auguro che coloro che hanno sentore di poter scrivere, suonare e fare performance lo facciano. Se non lo fate per voi stessi almeno fatelo per noi. Il mondo non solo ha bisogno di più artisti, è anche molto divertente esserlo”.

Con questo appello alla creatività e alla diffusione dell’arte musicale, Chick Corea ha scelto di salutare i suoi fan: un messaggio accorato, denso di gratitudine e amore, che l’immenso talento non ha mancato di indirizzare anche ai colleghi e agli amici”.

“È stata una benedizione – ha dichiarato nella consapevolezza di essere giunto alla fine del percorso terreno – e un onore imparare e suonare con tutti voi”.

“La mia missione è sempre stata quella di portare la gioia del creare ovunque ho potuto – ha aggiunto – e averlo potuto fare con tutti gli artisti che ammiro è stata la ricchezza della mia vita”.

Tra le collaborazioni in assoluto più prestigiose, quale con Miles Davis negli anni sessanta. per alcuni album di rilievo quali “Black Beauty: Live at the Fillmore West” e “Miles Davis at Fillimore: Live at the Fillmore East“.

Due leggende insieme, Miles Davis e Chick Corea, ai tempi del loro sodalizio
Due leggende insieme: Miles Davis e Chick Corea

Chick Corea – il vero nome era Armando Anthony – era un convinto sostenitore del ruolo degli artisti nella diffusione di ideali e valori altissimi.

Nel 2018, in un’ intervista a Jazz Night in America, disse: “Abbiamo il compito di essere un antidoto alla guerra e a tutti i lati oscuri di quello che accade sulla Terra. Siamo coloro che devono ricordare alla gente della loro creatività”.

IL DOLORE DI FAMILIARI, AMICI E COLLEGHI

“Nessuno era più disponibile di lui”: è il ricordo del cantautore e chitarrista John Mayer. Dalle parole di chi lo ha amato, emerge il ritratto di un marito, padre e nonno eccezionale, un mentore per tanti giovani e un amico per molti artisti. Che sottolineano come “tramite il suo lavoro e i decenni trascorsi in tour per il mondo, abbia toccato e ispirato la vita di milioni di persone”.

LE ORIGINI ITALIANE

Nato a Chelsea, negli Stati Uniti, Armando Anthony Corea vantava origini calabresi. Il vezzeggiativo “Chick” gli era stato dato dal nonno paterno, nativo di Albi in provincia di Catanzaro, partito dalla Calabria per cercare lavoro negli Stati Uniti. A Roccelletta di Borgia, in Calabria, aveva suonato nell’estate del 2012, in occasione del tour condiviso con Stefano Bollani. In Italia era stato spesso apprezzatissimo ospite di “Umbria Jazz” che nei canali social lo saluta con commozione.